TORINO. – Era arrivato per far fare il salto di qualità alla Juve in Champions, e invece ha cominciato la sua avventura bianconera in Europa con la prima espulsione della sua lunga e gloriosa carriera nella coppa più preziosa. Ma se Cristiano Ronaldo ha lasciato la Juve in 10 dopo mezzora e Khedira era andato fuori per infortunio muscolare qualche minuto prima, la squadra di Allegri torna comunque da Valencia con un 2-0 preziosissimo.
I bianconeri sono partiti comunque benissimo in Champions, grazie a due perfetti rigori di Pjanic in una manciata di minuti, tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo. Il doppio handicap non ha scosso i bianconeri: clamoroso l’imprevisto legato a CR7, cacciato probabilmente con eccesso di severità dall’arbitro tedesco Brych, mal consigliato da uno dei due assistenti, Marco Fritz, che ha visto un colpo proibito di Cristiano Ronaldo durante una lite con Murillo nell’area valenciana.
Rosso diretto, dopo il consulto tra Brych e Fritz, anche se nelle immagini tv, dopo un precedente corpo a corpo tra i due, si vede solo una tiratina di capelli di Ronaldo al difensore colombiano ex Inter mentre si rialza. Quella Champions che talvolta sa essere “strana” come l’ha definita Allegri, era iniziata quindi per la Juventus con una primizia: CR7 non era mai stato espulso prima nelle 153 partite giocate in Champions con le maglie del Manchester United e Real Madrid.
Prima incredulo e poi con le lacrime agli occhi perché si è sentito vittima di un’ingiustizia, il fuoriclasse portoghese ha dovuto lasciare il campo, lui che sognava un’altra serata da primattore dopo la doppietta in campionato contro il Sassuolo.
La Juventus ha messo le cose a posto, anche se è rimasta un’ora in dieci e senza il suo uomo di maggior prestigio. Non solo è riuscita a resistere a un Valencia comunque abbastanza modesto, ma a mettere sotto il Valencia. Non più il dominio di quando c’era Ronaldo, e Bernardeschi in forma scintillante poteva scatenarsi, ma sempre un controllo totale della partita. Al 17′ Khedira aveva sbagliato una facilissima palla-gol calciando sulla traversa un appoggio di Bernardeschi. Al 45′ Cancelo, dopo aver svirgolato la palla, si è visto la scarpa Parejo in faccia: calcio di rigore, segnato da Pjanic.
Lo stesso bosniaco si è ripetuto dagli undici metri al 6′ della ripresa: stesso angolo, alla sinistra di Neto, ex secondo di Buffon alla Juve, dopo l’abbraccio in area di Murillo a Bonucci. Il Valencia ha combinato poco per riaprire la partita, un tiro dalla distanza di Soler, spedito in angolo da Szczesny e il rigore al sesto minuto di recupero, concesso da Brych per il braccio troppo alto di Rugani su Gabriel, ma parato dal portiere polacco a Parejo.