Libri gratis agli studenti delle medie, li paga Comune in Calabria

Studenti entrano nel portone ella scuola.
Studenti entrano nel portone ella scuola. (ANSA)

MIGLIERINA (CATANZARO).- Caro libri scolastici per gli studenti delle scuole medie? Non a Miglierina, piccolo comune in provincia di Catanzaro, dove le famiglie degli alunni delle scuole medie, a differenza di quanto accade in altri centri italiani, non dovranno mettere mano al portafogli per acquistare i libri di testo.

A offrirli, gratuitamente, sarà il Comune. Tutti gli studenti della scuola secondaria di primo grado, la media, infatti – in base a quanto deciso dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pietro Hiram Guzzi, in carica dal 2014 – riceveranno i testi senza spendere un euro e le famiglie numerose godranno anche di tariffe agevolate e molto vantaggiose per il trasporto scuolabus.

“Una scelta – dice Guzzi – coraggiosa e rilevante per il bilancio, stringato, di un Comune piccolo come il nostro. Per quanto ci riguarda, difatti, invece di impegnare le risorse in sagre e altre manifestazioni del genere, abbiamo preferito investire sulla formazione e sul futuro dei nostri ragazzi e, quindi, anche su quello della nostra comunità”.

Ad una settimana dall’avvio dell’anno scolastico – in Calabria la prima campanella suonerà lunedì 17 settembre – è questo l’esperimento innovativo che verrà attuato a Miglierina, poco più di 750 anime distribuite in un pugno di case in corrispondenza dell’istmo di Catanzaro, il punto più stretto della Calabria – e che eviterà, concretamente, ai nuclei familiari degli studenti delle medie anche di doversi misurare con i parametri delle dichiarazioni Isee. Se lo

Stato garantisce solo l’acquisto dei libri per il primo ciclo di studi, le elementari, gli studenti delle scuole secondarie di primo grado di Miglierina avranno garantita la fornitura dei libri di testo (una spesa pari a 400 euro pro capite) a titolo completamente gratuito. Una decisione forse controcorrente, ma molto apprezzata che eviterà a molte famiglie in difficoltà di affrontare una spesa non indifferente: in media 400 euro per il primo anno e qualche altro centinaio per gli anni a seguire.

Una decisione, inoltre, che rappresenta anche un modo, nonostante il periodo di grave crisi economica e di ristrettezze dei bilanci, per dare vigore al dettato della Costituzione che recita esplicitamente che “i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”.

(di Clemente Angotti/ANSA)

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