Spuntano registrazioni di Omarosa, imbarazzo alla Casa Bianca

Primo piano di Omarosa Maingault e Donald Trump.
Omarosa Maingault e Donald Trump. REUTERS/Carlo Allegri

WASHINGTON. – Nuovo scandalo alla Casa Bianca. Questa volta a mettere in imbarazzo la presidenza e’ l’ex consigliera (l’unica afroamericana) Omarosa Manigault Newman, 44 anni, responsabile della relazioni pubbliche sino allo scorso dicembre, quando fu silurata in malo modo.

In passato era stata una concorrente del reality show ‘The Apprentice’ condotto dallo stesso Trump, collaborando poi alla sua campagna elettorale per corteggiare l’elettorato nero. Ora si sta togliendo alcuni sassolini dalle scarpe diffondendo alcune registrazioni di colloqui riservati, alla vigilia dell’ uscita del suo libro ‘Unhinged’ (squilibrato), in cui promette di svelare menzogne e intrighi della Casa Bianca, compreso il razzismo di Trump, che a suo dire avrebbe pronunciato la parola ‘negro’ durante la lavorazione di Apprentice.

Il primo audio, svelato in una trasmissione della Nbc, è stato registrato di nascosto dalla stessa Omarosa nella ‘situation room’, la stanza nel seminterrato della Casa Bianca per la gestione delle crisi, considerata ultra sicura e dove i dispositivi elettronici sono vietati. Una violazione dei protocolli di sicurezza, ma anche una dimostrazione della vulnerabilità del sistema e della inaffidabilità di chi ci lavora. ‘Mi hanno portato nella stanza, hanno chiuso le porte, mi hanno detto che non potevo andarmene e hanno iniziato a minacciarmi”, ha raccontato.

Si sente un uomo, identificato come il chief of staff John Kelly, che le contesta “gravi questioni di integrità” legate all’uso di denaro e dell’auto di servizio e le chiede di andarsene “amichevolmente” per non compromettere la sua reputazione. La donna chiede se Trump è al corrente, ma risposta è lapidaria: “è una discussione non negoziabile”. Omarosa ha giustificato la registrazione con l’esigenza di proteggersi le spalle in una Casa Bianca “dove tutti mentono: il presidente mente al popolo americano, Sarah Sanders (la portavoce, ndr) mente di fronte al Paese ogni giorno”.

Il secondo audio, reso noto sempre su Nbc, contiene una telefonata di Omarosa che minaccia di “vuotare il sacco” mentre il tycoon cade dalle nuvole sul suo siluramento e assicura che non gli piace che se ne vada. Un mondo, insomma, dove nessuno si fida degli altri e usa l’arma del ricatto. Del resto lo stesso presidente è noto per aver registrato conversazioni al telefono e in persona alla Trump Tower, ma questo non gli impedisce di attaccare ora Omarosa e il suo ex avvocato Michael Cohen, che hanno fatto la stessa cosa.

A Trump non resta che affondare i colpi sulla sua ex consigliera per demolirne su Twitter la credibilità, liquidandola come una persona “spregevole”, “perdente”, “non intelligente”, “antipatica a tutti”, assenteista. Senza dimenticare i Media ‘fake news”, accusati di fare “gli straordinari per far sembrare anche la stravagante Omarosa il più possibile legittima”.

E’ uno dei continui attacchi ai media che “sono un incitamento alla violenza”, secondo il commissario uscente dell’Unhcr Zeid Ra’ad al-Hussein che, in una intervista al Guardian, ha evocato il clima degli anni 30 e il periodo precedente la prima guerra mondiale.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA)

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