PISTOIA. – Prima lo avrebbero insultato dandogli dello ‘sporco negro’, poco dopo ha sentito vicino a lui uno o due colpi di arma da fuoco, forse sparati da una scacciacani. Vittima, ieri sera intorno alle 23.00, un migrante 23enne del Gambia, ospite della parrocchia di Vicofaro a Pistoia.
Il giovane, rimasto illeso, ha raccontato alla polizia, sul caso indaga la Digos, che stava facendo jogging in una strada vicina alla parrocchia di Vicofaro quando è stato avvicinato da due giovani in bicicletta che gli hanno gridato insulti a sfondo razziale e poi si sono allontanati. Un attimo dopo il 23enne ha udito un botto e ha trovato, a una decina di metri di distanza, un bossolo che ha consegnato agli inquirenti. Quel bossolo, secondo la questura, potrebbe appartenere a una scacciacani.
A denunciare per primo il fatto, che potrebbe andare ad aggiungersi ai diversi episodi di razzismo denunciati nelle ultime settimane in diverse parti d’Italia, è stato su facebook il parroco di Vicofaro, don Massimo Biancalani, impegnato da sempre nell’accoglienza dei migranti e più volte al centro di polemiche e contestazioni.
Dopo la denuncia insieme alle indagini è iniziata la spirale di commenti e reazioni. Invocato da più parti, c’ è stato l’intervento di condanna del fatto da parte del sindaco di Pistoia, esponente del centrodestra, Alessandro Tomasi, e anche quello del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il sindaco, che dalla mattina è stato in costante contatto con la questura, sottolinea che Pistoia “è una città che rifugge dall’odio e non è disposta a tollerarlo. Se il lavoro degli inquirenti dovesse confermare quanto riportato dai media, si tratterebbe di un fatto gravissimo per la città e per le istituzioni”.
“Ogni forma di razzismo – riprende il sindaco – deve essere condannata in modo fermo e deciso”. Il vescovo di Pistoia monsignor Fausto Tardelli sottolinea che “siamo seduti su una polveriera e occorre imparare tutti ad essere cauti nei gesti e con le parole, perché non accada esattamente il contrario di ciò che vorremmo: che scoppi la guerra, dove invece ci vuole la pace”.
Per il governatore della Toscana Enrico Rossi, “anche in Toscana la caccia al nero: ma per Salvini e per Di Maio nessun problema di razzismo”. “La spirale violenta e ormai fuori controllo nei confronti di immigrati, con evidente connotazione razzista, impone una seria e non rimandabile azione di contrasto. È necessario rispondere con unità e compattezza al tentativo di marginalizzazione e alla brutalizzazione del ‘diverso'”, dice il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra.
(di Leonardo Roselli/ANSA)