Franco Lippi a New York: quando l’arte è emozione

Foto ricordo, Franco Lippi con alcuni ospiti nel salone dell'esposizione.
Nella foto di John Barragan alcuni momenti dell'inaugurazione

NEW YORK. – “Quando dipingo lascio che sia la mia anima a guidarmi. Permetto ai colori e alla tela di interagire con me affinché il mio essere più profondo resti impresso in un’opera che nasce poco a poco, senza un piano prestabilito”.

Franco Lippi, artista italo-argentino, è a New York per presentare l’esposizione “Perspectives” che resterà aperta nel Consolato Generale dell’Argentina fino al 30 agosto. All’inaugurazione erano presenti il Console Generale dell’Argentina a New York, ambasciatore Marcelo Martin Giustoe il Console e Addetto Culturale, ministro Eduardo Almirantearena.

La mostra, curata da Alfredo Ratinoff, comprende cinque grandi dipinti di Lippi e una serie fotografica realizzata da Luis Falduti, che, con la sua macchina fotografica, ha estratto dettagli di quelle stesse opere.

Le foto di Falduti, in bianco e nero, scrutano le profondità del lavoro di Lippi, indicando dettagli che da soli creano nuove opere d’arte. L’occhio di Falduti individua corpi diffusi, esplosioni di luce, foglie nell’universo fluido di Lippi e ci aiuta a metabolizzare la vasta gamma di emozioni che produce la visione completa delle opere di Lippi.

Nel 2000 ho visitato la NASA e, quando ho mostrato ad alcuni studiosi i miei dipinti, mi hanno detto che soltanto chi non conosce il Cosmo poteva considerarli astratti. Mi hanno poi inviato foto dell’Universo che sembravano estratte dai miei quadri. Anni più tardi, sono stato sottoposto a esami medici ed anche quei risultati sembravano estratti dalle mie tele. Ho capito che in loro erano riflessi il microcosmo e il macrocosmo. Ma, lungi dal nascere da un esame delle cellule e dell’Universo, il mio lavoro sorge dal mio mondo interno. È per questo che non ho paura della tela bianca. Per me rappresenta l’inizio di un viaggio, un viaggio dentro di me”.

 

Foto ricordo, Franco Lippi nel Consolato argentino a New York
Nella foto di John Barragan alcuni momenti dell’inaugurazione.

 

Figlio di italiani emigrati in Argentina nel secondo dopoguerra, Franco Lippi ha iniziato a guardare il mondo intorno a sé con l’occhio critico dell’artista, grazie al padre, fotografo, che portava con sé i quattro figli ogni volta che usciva con la sua macchina fotografica.

“Fin da piccolo mio padre mi ha spronato a dipingere sui negativi. Grazie a lui ho scoperto la passione per la pittura”.

Le opere di Lippi sono state esposte recentemente in Sicilia e presto tornerà in Italia per “dipingere l’Arno”. Sarà un gioco di luci e colori che aggiungerà magia a uno dei luoghi più magici del mondo: il fiume che scorre tra i ponti di Firenze.

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