Morbillo in Sudamerica, a rischio indigeni Yanomami

Un capo tribù Yanomami leggendo un modulo ministeriale da compilare.
Vivono fra Venezuela e Brasile,allarme di Survival International

BUENOS AIRES. – L’epidemia di morbillo che si è sviluppata negli ultimi mesi nell’Amazzonia brasiliana, al confine con il Venezuela, sta creando grave allarme per le comunità indigene Yanomami che vivono nel profondo della selva e che rischiano di pagare per essa un altissimo prezzo in vite umane. La ong Survival International ha lanciato uno specifico appello di soccorso per la “nazione yanomami”, che conta ormai soltanto 35.000 membri, insediati per circa il 30% negli Stati Amazonas e Roraima in Brasile e per il 70% in quello di Amazonas in Venezuela.

“Gli Yanomami – hanno spiegato i responsabili dell’organizzazione – dispongono di poche difese immunitarie contro le malattie occidentali” ed “in passato le epidemie hanno ucciso un quinto della loro popolazione in Brasile”. Ora, hanno aggiunto, un focolaio di morbillo sta colpendo le comunità indigene della regione amazzonica brasiliana al confine con il Venezuela, dove non sono state realizzate campagne di vaccinazione da parte delle autorità sanitarie”.

Da parte sua la sezione italiana di Survival, in un tweet ha sostenuto che “una epidemia di morbillo potrebbe uccidere centinaia di Yanomami” ed ha ingiunto alle autorità brasiliane e venezuelane di “inviare assistenza medica immediata agli Yanomami e proteggere subito la loro terra”.

Il sindaco di Manaus, capitale dello Stato brasiliano di Amazonas, ha dichiarato l'”emergenza sanitaria”, mentre i media hanno segnalato in questi giorni che a causa dell’epidemia “un bambino è morto e sono stati confermati 67 casi di indigeni brasiliani e venezuelani colpiti dalla malattia nella regione amazzonica”.

Non solo Survival, ma anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato un allarme sulla necessità di rafforzare le campagne di vaccinazione contro il morbillo nelle regioni dove esse non sono state realizzate, come appunto quelle della selva dove vivono gli Yanomami.

Per secoli senza contatti con il mondo esterno, questa comunità nomade è uscita dal mistero alla metà del secolo scorso, registrando numerose tensioni con gli esploratori bianchi, e soprattutto con i ‘garimpeiros’ che in cerca di oro hanno compiuto ripetute stragi di indios.

(di Maurizio Salvi/ANSA)

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