Sicurezza: controllo vicinato, a Milano siglato accordo

Il segnale di "Zona controllo del vicinato": su campo bianco il disegno di una famiglia.
Il prefetto, non è giustizia fai-da-te ma sentinelle territori

MILANO. – I cittadini di diversi Comuni del milanese diventeranno “sentinelle del territorio” e vigileranno sui quartieri in cui vivono, segnalando alle forze dell’ordine eventuali reati, criticità sociali e situazioni di degrado. E’ l’obiettivo del protocollo di intesa ‘Progetto Controllo del Vicinato’, firmato da 41 sindaci dell’area metropolitana milanese (ma non da Milano) e sottoscritto dal prefetto Luciana Lamorgese.

I gruppi di cittadini, organizzati in base al vicinato e supervisionati da un coordinatore, potranno inviare le segnalazioni tramite Whatsapp – o altri strumenti informatici – ai sindaci, alle Polizie Locali o alle forze dell’ordine tramite il 112 ma “non potranno prendere iniziative” o “improvvisarsi poliziotti”, ha chiarito Lamorgese. Vietato anche l’utilizzo di uniformi, simboli e emblemi dello Stato o di partiti politici.

Non si tratta, dunque, di ronde o pattuglie: “nessun rischio di giustizia fai-da-te” ha assicurato il prefetto. Anzi, obiettivo del protocollo è anche quello di dare regole: in una “logica di sicurezza partecipata, è stato necessario trovare una cornice istituzionale entro cui svolgere la giusta attività, in modo corretto ed eguale sul territorio della Città Metropolitana”, ha aggiunto Lamorgese.

Nonostante le statistiche dimostrino che i reati sono in calo rispetto agli anni passati, serve lavorare sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini. “Le statistiche lasciano il tempo che trovano. I cittadini ci chiedono più sicurezza nei territori, chiedono la presenza delle istituzioni e i sindaci in questo hanno un grande ruolo. La sicurezza è un bene di tutti a cui dobbiamo tendere”, ha spiegato il prefetto.

A firmare il protocollo di intesa sono stati sia sindaci di centrodestra sia di centrosinistra perché “la sicurezza è un tema trasversale” che non ha colore politico, come ha chiarito il sindaco di Arese Michela Palestra (Pd) che giudica il protocollo “un’arma vincente” precisando che “non sono ronde punitive o repressive”.

Anche per Roberto Di Stefano, sindaco di Forza Italia a Sesto San Giovanni è “uno strumento utilissimo di prevenzione e contrasto alla criminalità. Siamo stati tra i primi a crederci e sono tanti gli episodi delinquenziali, dai furti, allo scarico abusivo di rifiuti, che sono stati sventati grazie alle chat”, ha spiegato Di Stefano. Per ora, soltanto 41 comuni su 134 della Città Metropolitana di Milano hanno siglato l’accordo. La speranza di Lamorgese è che anche altri sindaci “vedendo i risultati in termini di percezione di sicurezza sul territorio” possano firmarlo prossimamente.

(di Giulia Costetti/ANSA)

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