Trincea Conte in Ue: “Non firmo accordi già preparati”

Giuseppe Conte riceve il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk a Palazzo Chigi.
Giuseppe Conte riceve il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk a Palazzo Chigi. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Domenica, al vertice informale tra i leader Ue, sarà ancora un’Italia con “l’elmetto” quella che si siederà al tavolo di Bruxelles. La bozza che filtra nel pomeriggio dalla capitale belga sulla dichiarazione congiunta del vertice rischia di innescare un nuovo scontro tra il governo italiano e i suoi partner europei sui migranti: non si va a Bruxelles a firmare accordi già preconfezionati, è il commento a caldo con cui a Palazzo Chigi si descrive l’irritazione del premier Giuseppe Conte nei riguardi dell’andamento che rischia di prendere il mini-summit di domenica.

Il punto cruciale sono i movimenti secondari dei migranti, ovvero i ricollocamenti nel Paese di primo approdo di quei richiedenti asilo che lo abbandonano per recarsi in altri Stati membri europei. E’ un punto di cui Conte ha discusso lunedì a Berlino con la cancelliera Angela Merkel che, raccontano fonti del governo, sembrava aver manifestato una certa sensibilità su una questione che anche nel governo tedesco sta ponendo più di un grattacapo. E la chiusura dell’Italia alla seconda accoglienza, Conte la conferma incontrando il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk.

Per questo, quando in serata filtra la bozza Ue, il fastidio a Palazzo Chigi è palpabile. Se la versione resta questa è “inaccettabile”, è la posizione del governo italiano che avrà, nelle prossime ore, contatti a riguardo con le cancellerie straniere e che, al momento, sembra quasi mettere in dubbio persino la stessa partecipazione al vertice.

Con il ministro dell’Interno Matteo Salvini a mostrare il volto più “duro” del governo giallo-verde: “Se andiamo lì per avere il compitino già preparato da francesi e tedeschi è giusto risparmiare i soldi del viaggio”, tuona il leader della Lega dando espressione ad un dubbio che serpeggia nell’esecutivo, quello di un doppio gioco, nei confronti dell’Italia, da parte di Francia e Germania.

Sulla bozza Ue emerge un’asse tra Conte e il presidente Sergio Mattarella. La bozza che filtra da Bruxelles, raccontano fonti parlamentari, non sarebbe piaciuta neanche al Capo dello Stato che, incontrando Tusk nel pomeriggio, chiede al suo interlocutore una vera solidarietà europea sulle ricollocazioni. Non basta all’Italia il rafforzamento di Frontex – che nella bozza diventa polizia di frontiera – al quale il vertice di domenica dovrebbe arrivare. E non bastano le rassicurazioni sulla riforma di Dublino e sull’istituzione di hotspot nei Paesi di origine arrivate da Francia e Germania.

L’Italia, è la posizione del governo, vuole una soluzione di accoglienza europea nel breve periodo e, facendosi carico dell’emergenza sbarchi come Paese di primo approdo, non può accettare più i ricollocamenti. Ed è una posizione, rassicurano a Palazzo Chigi, che Conte e Salvini – oltre a Luigi Di Maio – condividono appieno. Con un’appendice, tuttavia: quella dei malumori in una parte del Movimento sulla condotta di Salvini sul dossier migranti. “Basta con le provocazione che inaspriscono il clima”, sottolinea la senatrice ortodossa Paola Nugnes preparando il terreno per l’assemblea congiunta dei parlamentari M5s.

(di Michele Esposito/ANSA)

Lascia un commento