Boccia: “Bene il Governo se ascolta. Sui fatti vedremo”

Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, durante il suo intervento all'assemblea annuale di Confindustria.
Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, durante il suo intervento all'assemblea annuale di Confindustria. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Confindustria non scioglie le riserve sul Governo. E’ presto, ogni giudizio è rinviato alla prova dei fatti. Ma in questa prima fase, in cui ancora prendono reciprocamente le misure, il leader degli industriali, Vincenzo Boccia, alleggerisce il clima cogliendo nel nuovo Governo primi segnali di disponibilità al confronto. Comunque avverte: “Sulle soluzioni vedremo. Valuteremo”.

Ed alla nuova classe dirigente chiede: bisogna “ricostruire una cultura industriale in un Paese molto anti-industriale”, la politica “deve ritornare a dare speranze e sogni a questo Paese”.

In via Veneto pochi passi separano il ministero dello Sviluppo economico dall’auditorium che ospita una assemblea dell’associazione di imprese della filiera elettrica, Elettricità Futura. Per Boccia il primo appuntamento è ad un tavolo di confronto con il neoministro Luigi Di Maio, è la prima volta, ed il tema è una cartina di tornasole cruciale sul fronte della politica industriale: l’Ilva.

“Il ministro ha voluto conoscere suggestioni e sensibilità di Confindustria”, è stato un incontro “molto sano dal punto di vista del confronto”, “penso che il ministro voglia studiare, approfondire e ascoltare e questo è un buon segnale per noi in rapporto alla politica”, commenta all’uscita dal ministero.

E’ un primo disgelo, dopo il duro allarme lanciato dall’assemblea annuale degli industriali sul rischio che possa possa ora prevalere una cultura anti-industria, e dopo l’assenza di Di Maio, invitato, al convegno di Rapallo dei Giovani Imprenditori.

Subito dopo Boccia parla di fronte alla platea di imprenditori dell’elettricità riuniti nell’edificio accanto. Accenna all’incontro appena avuto con il neo-ministro dello Sviluppo e del Lavoro ma anche agli interventi, poco prima di lui nella stessa sala, dei senatori 5Stelle Gianni Girotto e della Lega Armando Siri.

“Cosa possiamo apprezzare in questa prima fase? Il fatto che esponenti del governo vogliano ascoltare, approfondire, studiare”, confrontarsi sulla “sfida Paese”: “E’ determinante”. Sulle “soluzioni” resta tutto da vedere. Gli industriali smussano gli angoli di un confronto spigoloso ma non è un cessato allarme. Boccia ribadisce: bisogna “superare ogni posizione ideologica”, è “responsabilità anche del Governo rimuovere i deficit di competività e permetterci di diventare uno maggiori Paesi industriali al mondo. Nonostante le difficoltà siamo il secondo in Europa, con meno ostacoli potremmo fare di più”.

Non si può “pensare di essere sempre in campagna elettorale”. Ed ancora una volta dice: “Chi è contro l’industria è contro l’Italia”.

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