Nuovi veleni nel Pd, ora Orfini attacca Minniti

Matteo Orfini durante l'assemblea del Pd, microfono in mano arringa gli astanti.
Matteo Orfini

ROMA. – Come fare opposizione. E’ il nuovo dibattito che si apre in un Pd sempre più diviso: “C’è il pericolo che le differenze tra di noi portino a divisioni irrecuperabili”, denuncia Marina Sereni, evocando lo spettro della scissione. E anche se nel giorno delle consultazioni del premier incaricato i Dem suonano all’unisono la carica di un’opposizione “dura ma civile”, nelle pieghe del dibattito sul governo, emergono le tracce dello scontro interno.

Come dimostra la sonora bocciatura da parte di Matteo Orfini delle politiche migratorie portate avanti dal ministro Marco Minniti. “Alcune scelte di governo hanno favorito lo sfondamento a destra. Se andiamo in tv a dire che l’immigrazione è un pericolo si fa un assist a Salvini”, attacca il presidente Pd, che rimprovera al governo uscente anche lo stop allo ius soli.

“Al contrario, i nostri governi hanno provato che c’è un’alternativa possibile e concreta alla propaganda pericolosa della destra”, replica Maurizio Martina, che prova a tenere l’unità nel Pd. Anche Matteo Renzi, tornato al Senato da una conferenza in Kazakistan, invita a concentrarsi sul lavoro di opposizione: “E’ necessario che l’opposizione, a cominciare dal Pd, si attrezzi. Con calma, senza isterismi, senza rabbia. E senza parlarsi addosso. Adesso loro diventano potere, Casta, l’establishment. Falliranno – scommette – e il futuro arriverà prima del previsto”.

L’ex leader Dem ha fatto smentire nei giorni scorsi di puntare alla nascita di un nuovo partito. E nella sua newsletter non torna sul punto. Ma chiosa sull’assemblea Dem di sabato scorso: “Sono rimasto molto sorpreso dal tono. Mi era stato chiesto di rinunciare a parlare per dare un messaggio unito e coeso all’esterno. E ciò nonostante le liturgie del Pd hanno mandato in onda in streaming l’ennesimo psicodramma incomprensibile agli addetti ai lavori, figuriamoci ai cittadini. Basta con le risse senza senso, vi prego. E con divisioni sul nulla”.

Ma lo scontro sembra solo rinviato. A luglio una nuova assemblea dovrebbe convocare il congresso. Prima ci saranno lo scoglio delle comunali e quello della formazione delle commissioni parlamentari: ora i Dem temono che Fi e Fdi si aggiudichino sia la presidenza del Copasir che della Vigilanza Rai, lasciando loro neanche le briciole.

(di Serenella Mattera/ANSA)

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