M5S e Lega blindano Savona. Colle: “No ai diktat”

L'economista Paolo Savona durante una conferenza espone le proprie idee.
Paolo Savona

ROMA. – Il presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, accelera sulla composizione della squadra dei ministri e, a quanto si apprende da fonti parlamentari, punta a chiudere la partita entro sabato. Ma i nodi sembrano tutt’altro che sciolti: Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che sono tornati a vedersi, insistono su Paolo Savona.

Ma dal Quirinale, alla domanda se ci siano eventuali veti presidenziali su alcuni ministri si risponde che il tema all’ordine del giorno non è quello di presunti veti ma, al contrario, quello dell’inammissibilità di diktat nei confronti del presidente del Consiglio e del presidente della Repubblica nell’esercizio delle funzioni che la Costituzione attribuisce a tutti due.

Il nodo per sciogliere il rebus governo resta il ministero dell’Economia. “Savona è la figura in grado di rimettere l’Italia al centro del dibattito in Europa”, sostiene Salvini deciso a tenere il punto. E anche sull’Ue, nonostante i toni distensivi usati ieri da Conte, la Lega non sembra disposta a sconti.

“L’Europa consiglia o meglio minaccia parlando di una manovra da 10 miliardi? – osserva Salvini – Intendo fare l’opposto di quello che l’Ue ha minacciato ai governanti italiani negli ultimi anni”.

In attesa di definire la squadra – obiettivo di Conte sarebbe arrivare al giuramento del nuovo governo sabato o al massimo domenica – si allarga la maggioranza al Senato. Al momento, il pallottoliere segna quattro senatori in più con la maggioranza a quota 171. L’ex senatore M5S Maurizio Buccarella annuncia che lui e il “collega” Carlo Martelli sosterranno le scelte del governo nel corso della legislatura”. E lo stesso via libera arriva da due senatori eletti all’estero ora nel gruppo del Maie.

(di Cristina Ferrulli/ANSA)

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