Pd: militanti si dividono su possibile accordo con M5s

Sagome in ombra sul simbolo del Pd sul fondo

ROMA. – Solo come un sacrificio, per l’estremo bene del paese. No, nemmeno per scherzo, saremmo il socio di minoranza. Cerchiamo il compromesso senza perdere la dignità: Idee diverse ma chiare tra chi ha votato il Pd e si ritrova nel circolo di Roma 70, periferia sud della Capitale. Nel frattempo parecchi anziani, famiglie e gruppetti di ventenni discutono sull’altra partita, una specie di Champion in cui qualcuno spera nella “remuntada” stile Roma – Barcellona.

“Io ci credo perché spero nel buon senso – commenta Giovanna, tessera del Pd da un po’ – Un accordo coi 5 stelle non è vendersi ma solo un modo per trovare una soluzione e andare avanti”‘.

Come lei la pensano altre cinquantenni sedute allo stesso tavolo del Barcellona cafè, luogo dell’appuntamento per i sostenitori di Enzo Foschi, candidato all’ottavo Municipio. Dall’altra parte dei tavoli una decina di anni in meno c’è Marcello che la pensa all’opposto.

“Non bisognerebbe nemmeno sedersi al tavolo – sentenzia e chiede: A che pro? Ammesso che si arrivasse a un accordo, mi chiedo che fai il socio di minoranza? Il rischio per lui è “un m5s che propone e tu costretto a mediare o fare controproposte e poi il merito se lo prendono loro. No assolutamente”.

Voterebbe sì invece Siriano, cuore in Toscana ma da anni residente nell’ottavo Municipio. “Sono favorevole solo nell’interesse superiore del Paese e solo per fate il bene del Paese. Quindi sì purché sia chiaro che un sacrificio è, e pure grosso”.

Possibilista pure Maria:”sì a sedersi senza perdere la dignità, cioè i principi, i valori per cui la gente ha votato Pd. E salvando i programmi”. “Per me l’importante è che la decisione della Direzione sia la più unitaria possibile. Il Pd ha bisogno di unità” . E se poi venisse percepito come un tradimento? “Questo è un rischio grosso, perciò andrebbe spiegato”.

(di Michela Suglia/ANSA)

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