Fmi, contrazione del Prodotto: 15 per cento nel 2018

L'organismo con sede a Washington prevede per il Venezuela una inflazio0ne pari al 14mila per cento. Sarà la piccola alta del continente americano.
L'organismo con sede a Washington prevede per il Venezuela una inflazio0ne pari al 14mila per cento. Sarà la piccola alta del continente americano.

CARACAS – Dopo la Cepal e la Banca Mondiale, anche il Fondo Monetario Internazionale presenta le sue proiezioni economiche per il Venezuela. E non sono da prendere alla leggera. L’organismo con sede a Washington, cifre alla mano, tratteggia un Paese che vive una profonda crisi dalla quale non riesce ad uscire.

Il Fondo Monetario Internazionale si caratterizza per la sua prudenza. Al momento di presentare proiezioni economiche, non importa il paese, è conservatore e molto moderato. Quindi, quando parla di un livello d’inflazione pari al 14mila per cento e di una contrazione del Prodotto di almeno il 15 per cento, c’è da crederci. Sono cifre assai preoccupanti che dovrebbero indurre ad una profonda riflessione chi ha la responsabilità di tracciare le strategie economiche per il Paese.

Stando al Fondo Monetario Internazionale, il 2018 sarà il quinto anno di recessione; una recessione che gli economisti nazionali avevano già anticipato.

Il documento del Fondo Monetario Internazionale spiega che il Venezuela, sempre più dipendente dalle esportazioni del greggio, produceva nel 2016 circa 2,38 milioni di barili al giorno. Nel terzo trimestre dello scorso anno, registrava una flessione, e la produzione si portava a 2,10 barili al giorno. Ma nell’ultimo trimestre la contrazione è stata drastica: “1,6 milioni di barili a dicembre”.  E, scrive il Fondo, c’è chi stima che la produzione di petrolio possa ridursi anche di più, sfiorando il milione di barili al giorno a fine del 2018”.

 l’organismo multilaterale prevede che a fine del 2018 il costo della vita possa essere di 13.864,6 per cento
l’organismo multilaterale prevede che a fine del 2018 il costo della vita possa essere di 13.864,6 per cento

Iperinflazione e disoccupazione

Per quel che riguarda il livello d’inflazione, ormai non c’è dubbio che si tratti di iperinflazione, l’organismo multilaterale prevede che a fine del 2018 il costo della vita possa essere di 13.864,6 per cento. L’anno successivo non andrà poi meglio: 12.874,6 per cento. Quella del Venezuela, quindi, sarà l’inflazione più alta della regione.

Se ciò fosse poco, il Fondo calcola per il Venezuela un deficit del 2,4 per cento del Pil, nel 2018, e del 3,6 per cento del Pil, per il 2019. La disoccupazione, infine, si prevede attorno al 33,3 per cento nel 2018, e del 37,4 per cento l’anno successivo. Una percentuale, quindi, superiore al 27,1 per cento registrata lo scorso anno. C’è da dire, comunque, che se la disoccupazione non è superiore è grazie alla burocrazia improduttiva nei ministeri e nella stessa industria petrolifera, perno dell’intera economia della nazione. D’altronde, delle 12mila industrie private esistenti vent’anni fa, quando assunse il potere l’estinto presidente Chávez, resta una manciata, appena 3mila circa. E queste, senza eccezione stando a Conindustria, occupano solo il 30, forse il 35 per cento della loro capacità di produzione.

I risultati elettorali, qualunque siano essi, non daranno una iniezione di fiducia nel Paese se la politica economica non subirà un vero colpo di timone. Il mondo imprenditoriale, oggi, non crede più nelle promesse né del presidente Maduro, che sogna con la rielezione, né di Henri Falcón, che vuole tentare il “colpaccio”. Insomma, vuole fatti concreti prima di tornare a credere nel Venezuela

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