Produzione industriale cala per il secondo mese di fila

Nella foto di archivio, l'interno di un reparto in uno stabilimento Fiat.
Nella foto di archivio, l'interno di un reparto in uno stabilimento Fiat. (ANSA)

ROMA. – Non succedeva da quasi due anni, da aprile-maggio del 2016, che la produzione industriale italiana segnasse due cali consecutivi su base mensile. La frenata di febbraio segnalata dall’Istat (-0,5% rispetto a gennaio), sebbene il trend annuale resti positivo con un +2,5%, comincia a mettere in allerta consumatori e analisti. Sempre rispetto al mese precedente, a febbraio ha subito una variazione significativamente positiva solo il comparto dell’energia, mentre è diminuiti la produzione dei beni di consumo (-2,4%) intermedi (-1,5%) e strumentali (-1%).

Le cose vanno meglio se si guardano i risultati in termini tendenziali. Rispetto a febbraio 2017, infatti, aumenti apprezzabili ci sono stati nella produzione di beni strumentali (+3,9%) e di consumo (+2,5%), mentre più contenuto è risultato l’aumento dell’energia.

Non si tratta comunque di un segnale incoraggiante secondo Confcommercio, preoccupata per le prospettive a breve dell’economia, visto che “la maggior parte dei settori è in ridimensionamento” e che la riduzione più significativa riguarda i beni di consumo, cosa che potrebbe indicare “un’evoluzione non particolarmente brillante della domanda da parte delle famiglie”.

L’Unione nazionale consumatori parla di dati “pessimi”, mentre il Codacons li definisce “deludenti” e avverte: “Per una ripresa definitiva dell’industria italiana serve consolidare i consumi delle famiglie”. Sulla base dei dati di febbraio, un invito alla cautela sulla crescita del 2018 arriva anche da Paolo Mameli, economista di Intesa Sanpaolo, che tuttavia segnala anche come la fase espansiva non sia ancora terminata: “la tendenza annua è rallentata, ma mantiene un tono espansivo”.

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