Francia: auto contro gendarmi riaccende psicosi attentato

PARIGI. – Nel giorno in cui la Francia celebrava le vittime civili dell’attentato di Trebes e Carcassonne, un’auto impazzita contro i militari, tutti illesi, ha riacceso la psicosi del terrorismo. Un’ipotesi definitivamente scartata nel tardo pomeriggio dal procuratore di Grenoble, Jean-Yves Coquillat. “Molto chiaramente, non siamo davanti a un caso di terrorismo”, ha annunciato in conferenza stampa a Grenoble, nel sud-ovest del Paese dopo ore di angoscia per quello che aveva tutti i numeri per apparire come un ennesimo attentato.

Tutto ha inizio intorno alle otto di mattina, quando l’individuo a bordo di una Peugeot se l’è presa con un gruppo di militari del reggimento di artiglieria dinanzi alla loro caserma di Varces-Allieres-et-Risset, nella regione dell’Isere, poco lontano dal confine con l’Italia.

Ricostruendo la dinamica dei fatti, Coquillat ha detto che l’individuo si è fermato all’altezza dei soldati alpini che rientravano dal footing in strada – proprio come la settimana scorsa a Carcassonne – apostrofandoli minaccioso: “Non vi lascio altri trenta secondi sul viale”. Ha poi “insultato i militari in arabo”. Poi, ha fatto improvvisamente inversione scagliandosi contro di loro, ma sterzando in tempo per evitare di investirli mentre i militari si erano già messi al sicuro sul marciapiede.

L’uomo ha poi preso la fuga ed è scattata la caccia al fuggitivo. E’ stato rintracciato dalle teste di cuoio poche ore dopo, nella sua casa di Grenoble, in probabile stato d’ebbrezza secondo alcuni media. In conferenza stampa, il procuratore ha precisato che “l’uomo ha 25 condanne per reati comuni, principalmente casi di furto e violenza. Già due volte ha scontato il carcere, ma non si riscontrano segni di radicalizzazione”.

L’auto, una Peugeot, era “di proprietà di una giovane stagista in un asilo nido vicino ala caserma, fermata anch’essa nella vicina Echirolles. Per il procuratore, “non si tratta apparentemente di un tentativo di assassinio” quanto piuttosto di un “episodio di violenza armata”. “Bisogna ridare a questa vicenda le giuste proporzioni”, ha puntualizzato, dopo ore di paura ai massimi livelli.

Quasi in contemporanea con i fatti dell’Isère, la Francia commemorava le altre tre vittime civili dell’attentato di venerdì scorso al Super U di Trèbes dopo il solenne omaggio di ieri al gendarme eroe Arnaud Beltrame. Nella piccola cittadina del sud della Francia, appena 8 km da Carcassonne, il premier Edouard Philippe, il ministro dell’Interno Gérard Collomb, la ministra della Giustizia Niicole Belloubet, insieme al sindaco, le autorità locali e i famigliari hanno reso un ultimo omaggio ai civili caduti durante il duplice attacco: Jean Mazières, Christian Medvès e Hervé Sosna, prima dei rispettivi funerali in forma privata.

Una cerimonia struggente, dinanzi alle bare delle tre vittime. “Siete caduti sotto al fuoco del terrorismo portandovi con voi la spensieratezza di una piccola cittadina incastonata nell’Occitania, che nulla predisponeva a vivere tali eventi (…) La cittadina di Trèbes, in fondo alla République, resterà in piedi e fiera dei propri valori”, ha detto il primo cittadino socialista, Eric Menassi, nel breve e commosso intervento dinanzi alla comunità in lacrime.

Durante la cerimonia è stato anche osservato un minuto di silenzio e i presenti hanno intonato una lunga versione della Marsigliese. Depositate anche delle rose bianche sulle bare delle vittime allineate sotto al sole dell’Occitania.

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