8 marzo, Asia Argento: “Il nostro grido cambierà le cose”

Asia Argento (S) e Rose McGowan durante la manifestazione organizzata a Roma dal collettivo femminista "Non una di meno" nel giorno della festa della donna, 8 marzo 2018. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – “Siamo tantissime, siamo 20 mila”. Lo hanno gridato le organizzatrici di 8 marzo sciopero globale delle donne”, il corteo organizzato dal collettivo femminista “Non una di meno” che nel pomeriggio ha sfilato nelle strade del centro storico di Roma. Partito da piazza Vittorio, cuore multietnico della città, si è concluso a pochi metri da piazza Venezia.

Al loro fianco anche l’attrice Asia Argento, tra le prime a denunciare le molestie nell’ambiente del cinema. Dopo una invettiva contro i giornalisti, l’attrice ha voluto spiegare la sua presenza al corteo. “La nostra voce – ha detto – è un grido che non potrete più smettere di ascoltare. E questo cambierà le cose finalmente. “E’ la più grande rivoluzione che io abbia vissuto da quando sono nata. Sono felice di stare qui con le mie sorelle, quelle che hanno squarciato il velo e che da due anni portano avanti una battaglia quotidiana contro la violenza sulle donne”.

“Finalmente abbiamo rotto il silenzio – le ha fatto eco Miriana Trevisan, la showgirl che ha denunciato le molestie da parte del regista Giuseppe Tornatore -. Non ci sono più confini, è tutto inclusivo. Mi raccomando, teniamo la testa alta e andiamo avanti”.

Le donne, ma c’erano anche molti uomini e bambini, hanno dato vita ad manifestazione che può essere riassunta in uno dei loro slogan: “Lottiamo e godiamo” perché ai temi seri “contro ogni sessismo, ogni violenza, ogni fascismo” hanno alternato una vera e propria festa dove per oltre due ore, i partecipanti hanno ballato a ritmi sostenuti.

Ad aprire il corteo un camion, dove si susseguivano interventi e veniva diffusa musica ad alto volume, compresi brani di Battiato e Raffaella Carrà. Ma la cantante più gettonata è stata Loredana Bertè perchè i manifestanti si sono uniti in un unico coro cantando a squarciagola: “Non sono una signora”.

Ed ha ballato per tutto il tempo anche Asia Argento. Dallo stesso camion venivano proiettate sui palazzi e, alla fine sul Vittoriano, immagini e scritte come “Io ti credo sorella” e “Non una di meno”. E sempre dallo stesso camion si potevano acquistare birre a tre euro, le più richieste, spillette e piani antiviolenza ad un euro.

Durante il percorso sono stati accesi fumogeni colorati, soprattutto rosa e viola, ed affisso un enorme striscione su via Cavour con scritto “Women Rise Up for Afrin”. Non sono mancati anche temi locali: “Alla Roma delle buche, alla Roma dei crateri noi rispondiamo che abbiamo crateri infiniti d’amore” e “gli spazi per le donne a Roma non si toccano”.

(di Emanuela De Crescenzo/ANSA)

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