Lombardia,Veneto,Emilia-Romagna firmano patto Autonomia

Mercoledì a Palazzo Chigi. Maroni, governo ha avuto coraggio

MILANO. – “Mercoledì firmerò a Palazzo Chigi il ‘Patto per l’autonomia’, insieme a Emilia-Romagna e Veneto”. Il governatore lombardo uscente Roberto Maroni, che ha deciso di non ricandidarsi, ha dato l’annuncio questa mattina a Milano, presentando il bilancio di fine legislatura. “Sono molto soddisfatto e posso dire che finisco in bellezza il mandato. Non è stato facile ma abbiamo raggiunto una sintesi. Mercoledì si chiude la fase uno, quella del post referendum, e comincia un percorso. Ringrazio il governo e il sottosegretario Gianclaudio Bressa, perché hanno avuto coraggio” ha detto Maroni, definendo l’intesa raggiunta un “passaggio storico”.

“Stiamo affinando la bozza con ulteriori aggiustamenti e se ci confermano la convocazione per mercoledì noi ci siamo” ha confermato il presidente del Veneto, Luca Zaia. “Firma storica firma tra i governatori di Lombardia e Veneto per l’autonomia, quindi per una politica più concreta, trasparente e vicina ai cittadini” ha esultato il leader della Lega, Matteo Salvini, che si è detto pronto a sostenere la richiesta di maggiore autonomia anche da parte di altre Regioni che ne hanno già fatto o ne faranno richiesta, “dal Piemonte alla Puglia”.

Entrando nel merito dell’accordo, “sono soddisfatto, perché assieme ai colleghi presidenti Luca Zaia e Stefano Bonaccini abbiamo ottenuto quello che volevamo” ha affermato Maroni, spiegando che “la novità più rilevante resta il sistema dei finanziamenti, cioè la compartecipazione al gettito di uno o più tributi erariali”.

L’altro elemento “rivoluzionario” ha proseguito il presidente lombardo, “sono i costi standard: una storica battaglia della Lega che ora viene messa nero su bianco”. Per quanto riguarda le materie, invece, nel patto, tra le altre, “ci saranno più competenze per la protezione civile, ma voglio anche più competenze sulla sicurezza e le otterremo” ha precisato.

L’intesa che sarà firmata mercoledì nasce dalla trattativa portata avanti con il governo centrale da Lombardia e Veneto (dopo i referendum autonomisti del 22 ottobre scorso) insieme all’Emilia-Romagna. In base all’articolo 116 della Costituzione, il testo per entrare in vigore dovrà poi essere recepito in una legge nazionale approvata a maggioranza assoluta dei componenti delle due Camere. Toccherà dunque al prossimo esecutivo e al prossimo parlamento portare avanti il percorso.

(di Silvia Egiziano/ANSA)

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