Nuovi guai web, parlamentarie in tilt. M5s: “Un successo”

 

 

ROMA. – Nuovo “sgambetto” della rete alla democrazia diretta propugnata dal Movimento 5 Stelle. Dopo i rilievi del Garante sulla sicurezza del sistema Rousseau,  il M5s inciampa di nuovo sul web, nel giorno in cui si chiudono le autocandidature per le prossime elezioni politiche. L’elevato numero degli accessi da parte degli aspiranti parlamentari M5s ha provocato rallentamenti per le operazioni di auto candidatura tanto che il Movimento ha deciso di prorogare fino alle 17 il termine che scadeva a mezzogiorno.

L’annuncio della proroga arriva dal M5s sul blog dove si commenta: “Le parlamentarie sono un successo. Tantissime persone stanno partecipando a questa prova di democrazia del M5s unica forza politica che si apre alle persone di buona volontà e le fa votare dai suoi iscritti e non dai capi di partito”.

Ma il rinvio del campanello di fine corsa non è bastato a placare l’animo dei tanti aspiranti “onorevoli” che hanno protestato sul blog di Beppe Grillo chiedendo ulteriori proroghe e spiegando che le difficoltà di accesso avvengono da giorni. “Impossibile iscriversi e candidarsi. È impossibile accedere al sito da errore 404 pagina non trovata”, avvertono in tanti che come Mario si lamentano: “dal 1 Gennaio ho cercato, invano, di procedere alla mia autocandidatura seguendo minuziosamente le indicazioni”.

I vertici del Movimento tuttavia negano. “Non esiste alcun malfunzionamento. La piattaforma Rousseau non è mai andata in tilt e dunque non c’è alcuna candidatura a rischio. Peraltro, non abbiamo visto alcuna protesta” sostiene Alfonso Bonafede ed anche il capogruppo a Montecitorio, Daniele Pesco spiega i rallentamenti con un “successo” di partecipazione.

Se altre proroghe non sono in vista, una volta terminate le operazioni di verifica si conosceranno i nomi dei candidati che intendono partecipare alle parlamentarie M5s che si svolgeranno all’incirca a metà gennaio. Tra loro ci saranno anche i cosiddetti “indipendenti”, gli outsiders a cui il M5s ha chiesto di presentarsi per dare una mano al Movimento.

Per poter correre hanno dovuto anche loro registrarsi e aderire al nuovo Statuto e al nuovo codice etico del Movimento, regole, assicura il candidato premier Luigi Di Maio, che il M5s si è imposto per dare “finalmente delle risposte a quella che è la questione morale, che si discute da 30 anni e passa in questo Paese”.

E mentre Di Maio smentisce di non volersi candidare nel suo collegio uninominale, c’è attesa per conoscere i volti dei futuri candidati, soprattutto quelli che arriveranno dalla cosiddetta società civile: tra i nomi che circolano, quasi una nemesi, soprattutto giornalisti come Gianluigi Paragone (che commenta “se son rose fioriranno, se son stelle brilleranno”), Emilio Carelli e la iena Dino Giarrusso.

Intanto si sa che, solo per rimanere ai rappresentati del vecchio direttorio, a parte Alessandro Di Battista che non corre, si ricandideranno Carlo Sibilia e Carla Ruocco. Resta invece l’incognita Roberto Fico: su di lui si rincorrono indiscrezioni di segno opposto. Tra quanti escono allo scoperto, annuncia la sua ricandidatura il Nicola Morra e il suo abbandono Manuela Serra. Molto critico il 5 Stelle sospeso Riccardo Nuti: “quello nato da pochi giorni è il Partito delle Stelle, ma nulla c’entra con il M5s”.

(Di Feancesca Chiri/ANSA)

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