Pizza: sì dell’Unesco, a Napoli è festa di piazza

La pizza nell'Olimpo dell'Arte: è patrimonio dell'Unesco.

 

La pizza nell’Olimpo dell’Arte: è patrimonio dell’Unesco.

 


NAPOLI. – Da Jeju a Napoli, nove ore di fuso orario e circa 10 mila km di distanza, è qui la festa. La notizia del riconoscimento dell’arte dei pizzaioli napoletani patrimonio dell’Unesco è giunta nel capoluogo partenopeo dalla Corea del Sud in piena notte, con i pizzaioli riuniti nella sede dell’Associazione verace pizza napoletana in attesa del verdetto. L’esultanza e i primi festeggiamenti avvengono nel chiuso di quelle quattro mura, a Capodimonte, prima di diventare festa di piazza.

Ma si festeggia anche a Jeju, un isolotto dominato da un vulcano innevato in cui qualcuno ha visto una vaga rassomiglianza col Vesuvio. In Corea il luogo prescelto è la pizzeria 365 dove, reduci dall’annuncio del comitato Unesco, si ritrovano Alfonso Pecoraro Scanio, uno dei promotori della petizione, il presidente della Coldiretti campana Gennarino Masiello, il presidente dell’Associazione verace pizza napoletana, Antonio Pace, e quello dell’associazione pizzaioli napoletani, Sergio Miccù. Alla festa partecipano anche gli ambasciatori di 80 paesi presso l’Unesco.

A Napoli, la festa è di piazza. E scatta sin dalle 8, con l’apertura straordinaria di alcune tra le pizzerie storiche della città, da Brandi, a via Chiaia, dove si narra che sia nata la pizza margherita, a Sorbillo, nel cuore del centro storico. Pizza per tutti a colazione e per il resto della mattinata, anche nella variante fritta, per celebrare l’ambito riconoscimento atteso dal 2010.

Seduti ai tavoli, i giovani di Coldiretti con le bandiere gialle dell’associazione, assaggiano le pizze sfornate uno dietro l’altra. In seguito esibizione dei pizzaioli acrobatici nella monumentale piazza del Plebiscito. Da Gino Sorbillo invece sono confluiti i titolari di alcune delle pizzerie più note della città, da Antonio Starita a Enzo Coccia de ‘La notizia’, fino a Ciro Oliva di ‘Concettina e i tre Santi’. Ai passanti viene offerta una pizza ‘a portafoglio’.

Tra un trancio di margherita, uno di marinara e di pizza fritta, hanno fatto festa anche i turisti: “Siamo di Bergamo – racconta Giuseppe, per le vie del centro antico insieme con la famiglia – avevamo in programma di trascorrere qui qualche giorno di vacanza prima di Natale e ci siamo ritrovati a festeggiare questa data”. Un gruppo di turisti spagnoli si ferma incuriosito: “Stiamo andando a vedere il Cristo Velato – dice Consuelo – e prima di entrare alla Cappella, mangiamo la pizza. Davvero è patrimonio dell’umanità? Era ora”.

“A Napoli da sempre mangiamo la pizza più buona del mondo – dice Gaetano – possono farla ovunque, ma devono sapere tutti che è nata qui, che è napoletana come me. Poi magari in un altro posto la fanno meglio, ma hanno imparato a Napoli l’arte di farla”.

Poco importa che l’ora di pranzo sia ancora lontana: “Con questo profumo, non si può resistere”, afferma Carmine. Ma le celebrazioni non finiscono oggi: l’appuntamento è per giovedì 14 dicembre a piazza del Gesù quando la pizza targata Unesco verrà distribuita gratis. E sarà ancora festa per tutti.

Lascia un commento