Migranti, primi arrivi dal Corno Africa: “Grazie Italia”

Migranti: primi arrivi da Corno Africa, "grazie Italia"
Migranti: primi arrivi da Corno Africa, “grazie Italia”

 

FIUMICINO. – “Grazie Italia, ci sentiamo già a casa nostra”. Emozionati, sorridenti, alcuni con gli occhi colmi di lacrime di gioia nel rivedere e nel riabbracciare, dopo tanti anni, amici e parenti già in Italia ed altri ancora che sperano invece di dare ora un futuro ai propri figli.

Si sono mostrati così i primi 25 profughi provenienti dal Corno d’Africa giunti questa mattina all’aeroporto di Fiumicino attraverso i corridoi umanitari. Tra loro, anche un’intera famiglia somala: padre, madre e 5 figli di 2, 5, 8, 13 e 15 anni, fuggiti per evitare che il capo famiglia e i suoi figli venissero arruolati da Al-Shabaab, il gruppo terroristico attivo in Somalia.

“Siamo felicissimi di essere qui – ha detto la giovane mamma Khadja, con in braccio il bambino più piccolo – Ora possiamo guardare al futuro con più serenità”. “Non vedevo mio fratello da 17 anni”, ha poi detto Shewa, già in Italia, nel riabbracciare suo fratello Efron che, per l’emozione, non è riuscito invece a pronunciare neanche una parola”.

“L’esperienza dei corridoi umanitari non è un fatto nuovo per la Chiesa italiana ma – ha sottolineato il Segretario Generale della Cei, mons. Nunzio Galantino – si affianca a ciò che da sempre la Chiesa ha fatto, anche se non in maniera strutturata, attraverso l’opera di missionari, laici e religiosi. Sono infatti tante le persone ammalate che sono arrivate in Italia per curarsi grazie proprio a queste realtà. Ripeto, non è una esperienza isolata ma va ad affiancarsi a ciò che da sempre la Chiesa ha fatto investendo molte, molte risorse dell’8xmille, compresi i 30 milioni che sono stati ultimamente destinati al progetto ‘Liberi di partire, liberi di restare'”.

Galantino, insieme con il Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo; il prefetto Gerarda Pantalone, capo dipartimento per le Libertà civili e l’immigrazione; il prefetto Mario Morcone, in rappresentanza del Ministero dell’Interno, e il Direttore generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri, Luigi Vignali, ha dato il benvenuto ai migranti.

Per Vignali, “l’esperimento dei corridoi umanitari, è un esperimento di successo. E’ un modello che ormai ci viene copiato anche in altri paesi. Pertanto – ha aggiunto – non è un modello solo per l’Italia: è un modello per l’Europa, un modello per il mondo che è stato portato anche alle Nazioni Unite”. “Il progetto dei corridoi umanitari è diventata la strada del futuro”, ha poi commentato il prefetto Mario Morcone.

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