CARACAS. – Invece del dialogo, ci vorrebbe un negoziato politico per raggiungere un compromesso serio su ciò che si deve fare per salvare il paese. Questa è l’opinione di Luis Vicente León, presidente di Datanálisis e acuto osservatore della realtà venezuelana.
León crede che la situazione economica del paese peggiorerà nei prossimi mesi perciò è inutile parlare, bisogna attuare. Governo ed opposizione dovranno arrivare a compromessi “concreti” durante il dialogo che sosterranno il 1mo dicembre in Repubblica Dominicana.
Crisi economica e pressione internazionale hanno motivato, secondo León, il nuovo tentativo di riunione tra governo ed opposizione. Un incontro di dialogo i cui risultati sono stati messi in dubbio da una buona parte dell’opposizione venezuelana.
“Per risolvere la crisi, non è necessario estromettere Maduro dal potere ma è impellente che cambi la sua condotta in materia economica e inizi ad abbordare il tema in modo diverso” ha ribadito il presidente di Datanálisis.
“Io non starei ad un tavolo per dialogare ma bensì per stabilire un negoziato politico che porti le parti a scendere a compromessi. Devono essere obbligati a garantire accordi concreti da portare a termine in un tempo prestabilito.”
Per l’economia del paese ci vuole un compromesso concreto
Anche León si une al coro di voci che allertano sulla drammaticità delle condizioni economiche del paese. La capacità di acquisizione della gente è scesa nel giro di pochi mesi del 42%. Benché le file del chavismo stiano maturando una corrente critica nei confronti di Maduro, l’opposizione non resta indietro. Perciò la percezione sull’esito del dialogo rimane da incerta.
Il Mud e il Psuv invieranno le loro rispettive commissioni per “negoziare” in Repubblica Dominicana e trovare una soluzione alla crisi che attraversa il paese. Una soluzione difficile da raggiungere se il gioco tra ambedue le parti non si sblocca.
