Ue compatta contro il dumping della Cina, tutela delle imprese europee

 

 

BRUXELLES. – Stop al dumping cinese e di tutti quei Paesi terzi che inondano il mercato europeo di prodotti a basso costo grazie a sussidi e distorsioni. Avanti invece sulla tutela delle imprese europee e dei posti di lavoro che creano nell’Ue. E’ il messaggio inviato dall’Europarlamento, che ha votato compatto a favore del nuovo sistema di dazi antidumping che si applicherà anche alla Cina, suggellando così l’accordo tra le istituzioni europee raggiunto a inizio ottobre.

La relazione dell’eurodeputato di Forza Italia Salvatore Cicu ha ottenuto infatti il numero record di 554 voti a favore, a fronte di 48 contrari fra i quali il M5S, e 80 astensioni, tra cui la Lega Nord. Ora l’obiettivo, ha avvertito il ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda, sarà “l’applicazione rigorosa” delle nuove norme.

Soddisfazione anche da parte di Confindustria per “il miglior risultato che potessimo ottenere”. “Voglio sottolineare l’importanza strategica di questo voto”, ha detto Cicu, in quanto “con questo dossier andiamo ad utilizzare una nuova metodologia che tutelerà l’industria europea”. Questa supera infatti il vecchio sistema della ‘lista nera’ di Paesi terzi non a economia di mercato e l’annosa questione della concessione dello status di economia di mercato (Mes) alla Cina, per approdare a un meccanismo in linea con le regole del Wto in quanto neutrale.

Le nuove norme prevedono che la Commissione Ue prepari rapporti su Paesi e settori economici per valutare eventuali distorsioni significative, a cui per la prima volta contruibuiscono anche criteri ambientali e sociali. Queste relazioni possono essere utilizzate dalle imprese, che non hanno oneri supplementari rispetto a ora, come appoggio per le loro denunce per far scattare così i dazi antidumping.

Le nuove misure “vanno nella giusta direzione”, ha detto il presidente dell’Eurocamera Antonio Tajani, parlando di “importante passo”. L’Aula però, sebbene sostanzialmente unanime nell’adottare le nuove norme, ha visto una spaccatura tra gli eurodeputati italiani. Centrodestra e centrosinistra hanno infatti lavorato insieme per l’intesa, mentre M5S e Lega Nord si sono rispettivamente opposti e astenuti.

“Con il voto di oggi il Parlamento Ue ottiene un successo considerevole per le imprese e i lavoratori europei”, ha sottolineato l’eurodeputata Pd Alessia Mosca, mentre il collega Nicola Danti ha puntato il dito sul fatto che “come sempre i colleghi del M5S hanno deciso di sottrarsi alle proprie responsabilità e votare contro”.

Secondo il grillino David Borrelli, invece, “l’Europa ha compiuto una scelta sbagliata e dalle conseguenze pesanti” perché “attribuisce alla Commissione un potere discrezionale troppo grande”. Sulla stessa linea anche il leghista Lorenzo Fontana, per cui il nuovo sistema “diventa uno strumento nelle mani di una Commissione Ue eccessivamente timorosa”.

“La vigilanza deve rimanere alta”, ha assicurato il ministro Calenda, mentre Lisa Ferrarini di Confidustria ha sottolineato che “quello che abbiamo ottenuto, in un contesto complicato, dimostra che quando andiamo uniti in Europa la voce dell’Italia si fa sentire”. Prossimo appuntamento chiave, ha preannunciato Cicu, la pubblicazione del primo rapporto della Commissione Ue sulla Cina il 20 dicembre.

(di Lucia Sali/ANSA)

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