Pd rilancia lo Ius soli. M5s apre, centrodestra sbarra la strada

Ius Soli temperato
Ius Soli temperato
Ius Soli temperato
Ius Soli temperato

ROMA. – Il Partito democratico rilancia sullo ius soli. Anche Grillo, da Palermo, apre all’ipotesi di una sua approvazione in Parlamento “ma con garanzie”. Il centrodestra, invece, resta sulla barricate, unito nel fare un’opposizione durissima al Senato e, nel caso venisse approvato, pronto a raccogliere le firme per un referendum abrogativo.

Intanto, sempre a Napoli, alla Conferenza Programmatica dem, Matteo Renzi torna sul tema dei vitalizi, sottolineando che parlare di questo tema, come di quello delle banche, “non è populismo, ma politica”. Frase apprezzata dal M5s che però chiede di andare spediti con l’iter parlamentare: “Bene Renzi, ma prima di parlare – avverte il grillino Danilo Toninelli – faccia ritirare i 50 emendamenti del Pd”.

Che lo ius soli stesse molto a cuore ai dem, s’era capito già l’altro ieri: il ministro Marco Minniti aveva parlato di “impegno solenne” e poi il segretario assicura che la decisione di porre o no la fiducia “è nelle mani del presidente del Consiglio”. E che comunque in tal caso “il Pd la voterà convintamente”.

Disponibili al confronto i 5 stelle: “Noi – assicura Beppe Grillo da Palermo – siamo aperti ma servono garanzie sui flussi. L’accoglienza significa che devi far star bene le persone”.

Sulle barricate invece tutto il centrodestra, in modo compatto. Giorgia Meloni, su Fb, lancia un appello ai suoi alleati perchè assumano l’impegno di sottoscrivere, come primo punto del programma comune, un referendum abrogativo contro questa legge, ove mai venisse approvata in questo scorcio di legislatura.

Netto anche Matteo Salvini: “La cittadinanza non si regala #stopinvasione. Li fermeremo, in ogni maniera (consentita)”, attacca su twitter. D’accordo con la linea dura anche i vertici di Forza Italia. “Siamo assolutamente contrari ad una norma sbagliata, pericolosa, ideologica, scritta con i piedi”, assicura il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta.

Sulla stessa linea, il suo collega al Senato, Paolo Romani: “Invocare oggi lo ius soli è una irresponsabile manovra elettorale, al Senato non passerà”. Restano contrari, com’è noto, anche i senatori di Ap. “Lo ius soli – avverte il coordinatore Maurizio Lupi – non è stato nel programma di governo che non è un monocolore del Pd. Se ci sarà la fiducia voteremo no al Senato”.

(di Marcello Campo/ANSA)

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