Bcv, stop al rinnovo di scambio dell’oro con Deutsche bank

Il Banco Centrale del Venezuela ha deciso di non rinnovare l’operazione finanziaria di scambio di oro che manteneva con la Deutsche Bank. La banca tedesca diventa così titolare di ben 46 tonnellate di oro venezuelano.
Il Banco Centrale del Venezuela ha deciso di non rinnovare l’operazione finanziaria di scambio di oro che manteneva con la Deutsche Bank. La banca tedesca diventa così titolare di ben 46 tonnellate di oro venezuelano.

Caracas. -Il Banco Centrale del Venezuela ha deciso di non rinnovare l’operazione finanziaria di scambio di oro per 1700 milionidi dollari che manteneva con la Deutsche Bank. Il rinnovo doveva compiersi il 12 ottobre ma ora la decisione del Bcv concede la titolarità dell’oro alla banca tedesca.

La banca tedesca diventa così titolare delle 46 tonnellate di oro che sono state date in pegno per il prestito di 1200 milioni di dollari dato al paese.

Angel Alvarado, membro della Commissione Permanente delle Finanze della An, ha riferito ad “Analitica.com” che l’entità tedesca pagherebbe al Bcv una differenza di 400 milioni di dollari. Questo pagamento si produrrebbe dopo aversi aggiudicato la titolarità sull’oro che il Venezuela gli aveva consegnato come pegno per il prestito. Gli interessi ammontavano all’8% annuo.

Il deputato ha spiegato che il Bcv ha deciso di non rinnovare la transazione, e in conseguenza perde la titolarità sull’oro. In questo modo la Deutsche Bank incassa il prestito e gli interessi, e paga al Bcv una differenza pari a 400 milioni di dollari.

Comunque, Alvarado ha chiarito che le 46 tonnellate di oro non facevano parte delle riserve internazionali ma erano attivi che provenivano da altre fonti. Il 70% delle riserve internazionali del paese è oro.

Il Venezuela è fortemente indebitato e la decisione del Bcv coincide con il fatto che il paese deve sborsare, soltanto in ottobre, 1633 milioni 993mila 523 dollari.

Insomma, c’è bisogno di soldi per affrontare sia i bisogni interni del paese come le scadenze del debito che si compiranno nei prossimi mesi. E, secondo Alvarado, le decisioni che prende il governo si fanno ad un costo molto elevato per i venezuelani.

Il parlamentare non scarta che l’esecutivo ricorra ad altre operazioni finanziarie con l’oro pur di ottenere subito liquidità. Ma, allo stesso tempo, decida di non rinnovare operazioni similari. Proprio come ha fatto con la banca tedesca.

Annullato il progetto di legge finanziaria

Da una parte impegna l’oro e dall’altra non rinnova l’impegno e perde la titolarità sul prezioso metallo. E, inoltre, l’ultima finanziaria presentata alla An è stata quella del 2016. In questo ambito, la An ha annullato nuovamente il progetto di legge finanziaria presentato dall’ esecutivo alla illegittima Anc.

Costituzionalmente, il governo dovrebbe inviare i progetti di legge alla Assemblea Nazionale. Ma per il secondo anno consecutivo, il governo consegna la legge finanziaria ad un ente che non è il predisposto. La legge finisce nella mani della Anc invece che dalla An. E Alvarado ribadisce che con questo atto, il governo si allontana sempre di più dall’ottenere il rinnovo dei finanziamenti chiesti all’ estero. Appunto, perché la Anc non è stata riconosciuta neanche internazionalmente.

Insomma, sembrerebbe che il Venezuela stia vivendo un disordine finanziario che, secondo Alvarado, non giova al governo. Anzi, visto che il preventivo approvato rimane quello del 2016 e siamo ora a fine 2017, qualsiasi spesa fatta dal governo potrebbe essere legalmente definita come malversazione. “Un delitto”, stando alle parole del deputato.

Bisogno di rifinanziamento del debito estero

Il paese è alle porte di varie scadenze finanziarie ed è anche palese il bisogno di beni essenziali,quali cibo e medicine. Perciò c’è bisogno di valuta. In questo senso, il Presidente dell’Assemblea Nazionale, Julio Borges, ha chiesto all’esecutivo di rifinanziare il debito estero. Secondo Borges, questa sarebbe la via più giusta per assicurare il benessere dei cittadini.

I parlamentari del blocco di opposizione della An hanno accordato una strategia per evitare di perdere attivi e di contrarre nuovi debiti. E la comunità internazionale avrebbe indicato al Venezuela di rivolgersi al Fmi per richiedere aiuto finanziario.

Ma queste non sono le vie scelte dal governo che fa orecchie da mercante a qualsiasi altra alternativa che non provenga dalle sue file.

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