Pyongyang minaccia la guerra nucleare: “Usa pronti al peggio”

FOTO: EPA/JEON HEON-KYUN
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NEW YORK. – “Una guerra nucleare potrebbe scoppiare in qualsiasi momento”. Così Pyongyang torna a minacciare gli Stati Uniti, che a loro volta lanciano un appello agli alleati del Giappone e della Corea del Sud: “Dobbiamo prepararci al peggio”. La nuova escalation tra le due sponde del Pacifico arriva mentre Washington e Seul hanno avviato una nuova esercitazione navale di cinque giorni al largo della penisola coreana. E il giorno dopo l’annuncio delle visite che Donald Trump effettuerà a Tokyo e Seul rispettivamente il 5 e il 7 novembre prossimi.

Ma anche nel pieno di quello che è diventato un vero e proprio braccio di ferro tra la Casa Bianca da una parte e il Pentagono e il Dipartimento di stato dall’altra. Con il presidente americano che non perde occasione per esprimere scetticismo sulle possibilità di successo della diplomazia, screditando gli sforzi del segretario di Stato Rex Tillerson che dietro le quinte lavora all’ipotesi di un avvio di negoziati diretti col regime di Kim.

Il livello di frustrazione nei corridoi di Foggy Bottom è senza precedenti – scrive il New York Times – con il personale diplomatico che si sente isolato e demoralizzato per un presidente che demolisce a colpi di tweet le relazioni internazionali, un segretario di Stato tagliato fuori dallo Studio Ovale e un politica estera che in molti definiscono ‘allo sbando’.

Ma anche l’ex generale James Mattis, segretario alla Difesa, pur avendo messo sulla scrivania di Trump tutte le opzioni militari possibili non nasconde le sue perplessità sull’abbandonare la strada del tentato dialogo e sull’ipotesi di un bombardamento preventivo.

A stroncare ogni velleità di negoziato è comunque lo stesso regime di Pyongyang, che si dice al momento “non interessato alla diplomazia”: “Prima si deve centrare l’obiettivo di un missile intercontinentale in grado di raggiungere la costa orientale degli Stati Uniti”, quella più popolosa dove si trovano la capitale Washington e metropoli come New York, Boston e Filadelfia.

“Sia chiaro che abbiamo le capacità di rispondere a qualsiasi aggressione americana”, afferma ancora il regime, che con uno dei suoi responsabili al Palazzo di Vetro dell’Onu minaccia: “Il continente americano è nel nostro raggio, e se invadono anche solo un centimetro del nostro sacro territorio non scamperanno alla nostra severa punizione in qualsiasi parte del globo”.

Tocca al vice di Tillerson, John Sullivan, replicare: “Gli Usa non escludono la possibilità di negoziati diretti con la Corea del Nord, ma con i loro alleati Giappone e Corea del Sud devono prepararsi al peggio se la diplomazia dovesse fallire”. Intanto un ex alto funzionario di Pyongyang intervenendo a un evento a New York spiega: “La Corea del Nord potrebbe collassare entro un anno a causa delle durissime sanzioni Usa. La gente morirà”.

(di Ugo Caltagirone/ANSA)

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