Africa, Giro alle imprese: “No aiuti ma joint venture per sviluppo”

Migraventure: no aiuti ma joint venture per sviluppo
Migraventure: no aiuti ma joint venture per sviluppo

 

ROMA. – ”L’Africa non ha bisogno di aiuti, ma di sviluppo. Bisogna trattarlo come tutti gli altri continenti”. In questo, ”la Cooperazione italiana 2.0 può dare il suo contributo, trasmettendo capacità imprenditoriali”. Lo ha detto il viceministro degli Affari Esteri, Mario Giro, chiudendo alla Farnesina la presentazione dei primi risultati del progetto Migraventure, promosso dall’Organizzazione internazionale delle Migrazioni, in collaborazione con Etimos Foundation e finanziato dal ministero degli Esteri.

Il modello italiano delle piccole e medie imprese, ha sottolineato Giro, ”è un sistema difficile e molto fragile, ma economicamente meno pesante e politicamente più viabile. E’ un modello di certo non perfetto, ma è quanto possiamo offrire all’Africa”.

Lo confermano i dati, che vedono nel 2016 l’Italia primo investitore europeo nel continente con 11,8 miliardi di euro. Una novità, precisa Giro, che corrisponde a una scelta politica. Un risultato positivo, ma si può fare di più, sostiene il viceministro, esortando gli imprenditori ad andare oltre: ovvero, passare ”da vendere a produrre, che non è delocalizzare ma internazionalizzarsi, aprendo filiali all’estero”.

Il 30 % delle imprese italiane sono internazionalizzate, ricorda Giro, ”ma bisogna arrivare al 50% come in Germania. E l’Africa è il nostro dirimpettaio”. Da qui nasce l’idea della joint venture, prosegue Giro, ”come quella di Migraventure, che stiamo sperimentando”.

Lanciato 2016, il programma si rivolge a imprenditori, o aspiranti tali, che vivono in Italia e intendono avviare una nuova impresa o consolidarne una già esistente sul territorio dei rispettivi Paesi di origine, generando così occupazione e impatto socio-economico positivo nelle comunità interessate.

”Bisogna iniziare a rischiare insieme – conclude Giro – rimarcando che un simile modello di sviluppo ”crea vera ricchezza stabile, aiuta i nostri imprenditori a trovare nuovi mercati e sviluppa il continente su di una base parità”. A oggi delle oltre 100 proposte arrivate, Migraventure ha finanziato 10 progetti grazie anche al contributo della Farnesina di 150 mila euro.

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