Fca, gli Usa preparano la “Muraglia” per l’offerta della Cina

Marchionne
L’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne

NEW YORK. – La ‘Muraglia’ americana attende un’eventuale offerta cinese per Fca. Le autorità americane hanno infatti intensificato i controlli sullo shopping cinese di aziende statunitensi, una tendenza che si è accentuata con l’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca e la sua politica dell”America First’. L’interesse di Great Wall per il marchio Jeep e quello di altre case automobilistiche cinesi per l’intera Fca ha riportato alla ribalta il timore che settori strategici americani e marchi icona possano finire in mani straniere.

Ma – secondo indiscrezioni di Asia Times – l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, avrebbe usato Great Wall solo come specchietto delle allodole puntando a vedere la reazione e ammorbidire l’amministrazione americana: l’obiettivo sarebbe un altro, ovvero una fusione con Hyundai. Un’operazione con la casa automobilistica sud coreana presenterebbe meno problemi che quelle con una società cinese: la Corea del Sud è un alleato americano e un matrimonio non offrirebbe molte sovrapposizioni nella produzione e nei prodotti.

A pronunciarsi su un’eventuale acquisizione cinese o straniera in generale sarà il Comitato per gli Investimenti Esteri negli Stati Uniti, un gruppo di lavoro guidato dal Dipartimento del Tesoro, che ha il compito di esaminare accordi che riguardano il controllo di attività e marchi americani, anche se la testa della società è oltreoceano, come nel caso di Fca. La parola ultima per le operazioni più complesse spetta però al presidente americano, che può imporre il proprio veto.

Negli ultimi decenni solo due accordi sono stati bloccati: nel 1990 il presidente George H. W. Bush ordinò a un’azienda cinese di cedere la sua partecipazione nella società aerospaziale Mamco Manufacturing. Nel 2012 il presidente Barack Obama aveva bloccato i piani di un’azienda cinese per un impianto eolico in Oregon perché troppo vicino a una base di test della marina americana.

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