Tennis, Muguruzza: “Sono felice di essere a New York”

Muguruzza vince a Cincinati
Muguruzza vince a Cincinati

CARACAS – L’ultimo Slam dell’anno sta per cominciare. A New York, si respira competizione, eccitazione, confronto. Tra le protagoniste che si esibiranno sui campetti del Flushings Meadows c’è la tenista ispano-venezuelana Garbiñe Muguruza, fresca vincitrice del torneo di Cincinnati e qualche settimana fa di Wimbledon. La tennista nata 23 anni fa in Venezuela, ma naturalizzata spagnola, nella sua giovane carriera ha già messo in bacheca 5 titoli del circuito della WTA.

Adesso si prepara per disputare un nuovo torneo. “Sono felice di essere a New York. È un luogo molto speciale. Ci vuole tanta energía. Io scenderò in campo tranquilla e giocherò rilassata. Dimenticherò che negli ultimi anni non è andata bene qui. Forse questo è il mio anno. Chi lo sa?” ha dichiarato la tennista in conferenza stampa.

Le ultime due partecipazioni della Muguruzza all’US Open non sono andate cosí bene: nel 2015 è stata battuta al primo turno dalla croata Mirjana Lucic-Baroni con il punteggio di 6-3/7-6 e la scorsa stagione nel secondo turno dalla lettone Anastasija Sevastova con lo score di 7-5/6-4.

“Cercherò di non crearmi tante aspettative a New York. Perché ogni volta poi è stata una delusione. Scenderò senza pressioni. Mi sono detta: ‘dimenticati di quello che é successo nelle passate edizioni. É un nuovo torneo’. Solo vedrò cosa può succedere quest’anno”.

Ma quest’anno la Spagna si prepara a vivere gli US Open con un occhio più che interessato. Sia dal punto di vista maschile, sia sotto l’aspetto del torneo femminile, il paese della penisola iberica potrebbe trarre enorme beneficio dagli esiti di Flushing Meadows. Rafa Nadal è appena salito sul gradino più alto del ranking della ATP, mentre la Garbine Muguruza è tra le giocatrici più in palla della WTA e l’equilibrio precario del 2017 può addirittura regalare due tennisti iberici in vetta al tennis mondiale.

L’obiettivo della Spagna è quello di eguagliare il risultato degli Stati Uniti, che nel 1998 misero a segno l’ultima doppietta. Lindsay Davenport per le donne, Pete Sampras per gli uomini: sono passati 19 anni da quando la racchetta americana ha messo in riga il resto dei due circuiti, chiudendo la stagione con due rappresentanti al primo posto della classifica mondiale. Il significato che assumerebbe un traguardo del genere va oltre i singoli, considerando la longeva competitività di Nadal e il talento ormai consacrato della Muguruza dopo le vittorie nei major: la scuola spagnola sforna elementi degni dei pilastri del passato.

Una piccola curiosità sul torneo che viene disputato a New York: da quando si gioca a Flushing Meadows nel 1978 lo Us Open è sempre stato giocato sul “duro”; considerando la storia del torneo, però, l’Open newyorkese è l’unico Slam che è stato giocato su tutte e tre le superfici.

Inizialmente, infatti, quando la sede dello Slam era a Forest Hills, si giocava sull’erba; dal 1975 si giocò per tre anni sulla terra. Infine, il torneo si spostò a Flushing Meadows. Jimmy Connors fu l’unico giocatore ad aver giocato sulle tre superfici: a Forest Hills sull’erba nel 1974, sulla terra nel 1976 e sul duro nel 1978 a Flushing Meadows.

(Fioravante De Simone)

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