Nel 2016 il Sud cresce più del Nord, che nel 2017 recupera

Affluenza buona e spesa in crescita: ANSA/TONINO DI MARCO
Affluenza buona e spesa in crescita:
ANSA/TONINO DI MARCO

ROMA. – Il Sud toglie il piede dall’acceleratore e il sorpasso sulla strada della crescita economica si ferma. Se infatti gli ultimi due anni erano stati caratterizzati da uno sviluppo del meridione superiore a quello del resto d’Italia, dal 2017 le cose sono nuovamente cambiate e il Centro-Nord torna a crescere più del Mezzogiorno.

Nelle anticipazioni del Rapporto Svimez 2017da una parte, si evidenzia come il 2016 sia stato un anno positivo per il Sud, (il cui Pil è cresciuto dell’1% rispetto al +0,8% del Centro Nord), ma dall’altro si prevede per il 2017 un aumento del prodotto interno lordo del’1,1% rispetto all’1,4% del resto d’Italia. Se i ritmi di crescita del Mezzogiorno continueranno a essere questi, tornare ai livelli pre crisi sarà sempre più
difficile. Un obiettivo raggiungibile solo nel 2028, “10 anni dopo il Centro-Nord”, avverte la Svimez.

Buone notizie arrivano invece dal fronte occupazionale, dove nella media del 2016 gli occupati al Sud aumentano rispetto al 2015 di 101 mila unità (un aumento del +1,7%). Eppure, più di un meridionale su tre è a rischio povertà: un pericolo tre volte più alto rispetto a quello che corre il resto del paese.

Un segnale di speranza arriva però dalla Campania, la regione italiana che dal punto di vista economico è cresciuta più di tutte durante l’anno passato. Tutto sommato, il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti è soddisfatto. Il Sud “dopo due anni di segni più (più forti di quelli medi del nostro paese), alza la testa”, afferma invitando i cittadini a essere orgogliosi dei risultati positivi del Mezzogiorno e a uscire finalmente dai luoghi comuni degli anni passati.

(di Maria Chiara Furlò/Ansa)

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