Poliziotto Usa uccide australiana, tensione con Canberra

Poliziotto Usa uccide australiana, tensione con Canberra
Poliziotto Usa uccide australiana, tensione con Canberra

NEW YORK. – L’Australia chiede spiegazioni agli Stati Uniti per Justine Damond, uccisa a Minneapolis da un colpo di arma da fuoco sparato da un agente di polizia. “Chiediamo risposte” afferma il premier australiano Malcolm Turnbull, rischiando di aprire una crisi diplomatica con gli Stati Uniti, con i quali i rapporti sono stati da subito in salita dopo le accuse di Donald Trump a Canberra di esportare terroristi.

“Come può una donna in pigiama per la strada per cercare l’aiuto della polizia essere uccisa in questo modo? Qualcosa è andato storto”, incalza Turnbull. Damond, insegnante di meditazione che avrebbe dovuto sposarsi il mese prossimo, è stata uccisa da un colpo all’addome dopo aver chiamato la polizia temendo un’aggressione sessuale nell’area residenziale in cui viveva.

A sparare il colpo fatale è stato l’agente di origini somale Mohamed Noor, entrato nel corpo di polizia nel 2015 e nei confronti del quale sono state presentate tre denunce, due delle quali ancora aperte. Noor finora si rifiuta di parlare con le autorità e di fornire la sua ricostruzione dei fatti. L’altro agente in auto con Noor, Matthew Harrity, ha fornito però i suoi dettagli.

Lo scorso sabato i due stavano rispondendo alla chiamata al 911, il 113 italiano, di Damond. Harrity era al volante dell’auto di servizio. Giunti sul posto e ancora a bordo della loro vettura, i due agenti hanno sentito un forte rumore: a quel punto Noor, seduto sul lato passeggero, ha sparato vedendo Damond dal finestrino. Il colpo ha raggiunto la donna all’addome ed è morta sul colpo. A nulla è valso l’immediato intervento dei due agenti, che l’hanno soccorsa a terra.

I due poliziotti, attualmente sospesi dal servizio, indossavano la mini videocamera che, però, al momento dell’incidente non era accesa: solo dopo lo sparo è stata azionata. Il Dipartimento di polizia di Minneapolis ha avviato indagini sull’accaduto e starebbe cercando un uomo in bicicletta intravisto sulla scena dell’incidente nella speranza che possa offrire dettagli.

Non è chiaro se Noor e Harrity siano indagati per violazione della politiche vigenti sull’uso delle videocamere, ritenute ormai essenziali dopo le violente proteste contro la polizia di Minneapolis per l’uccisione lo scorso anno dell’afroamericano Philando Castile e nel 2015 di Jamar Clark.

“Tutti vogliamo delle risposte e tutti vogliamo che giustizia sia fatta” afferma il sindaco di Minneapolis, Betsy Hodges. Le polemiche e la tensione intanto non calano, con la famiglia di Damond che critica la polizia e Sidney che si ferma per ricordare la sua connazionale uccisa.

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