Contro il jihadismo corsi di lingua a polizia e insegnanti

ROMA. – Corsi di lingue e di formazione interculturale e interreligiosa alle forze di polizia, alle forze armate e ai vigili urbani, a insegnanti e dirigenti scolastici, a operatori sociali, infermieri e medici: è questa una delle novità previste dal disegno di legge per la lotta alla radicalizzazione e all’estremismo violento di matrice jihadista all’esame della Camera e che dovrebbe essere approvata la prossima settimana.

In arrivo anche un Comitato parlamentare ad hoc, che avrà il compito di monitoraggio con un occhio in particolare alle problematiche di donne e minori e ai punti di accoglienza o detenzione amministrativa dei migranti e che dovrà ogni anno, così come anche il governo, presentare una relazione annuale al Parlamento.

Salta invece dalla versione approdata in Aula la misura che puntava offrire i soggetti a rischio radicalizzazione corsie preferenziali nel mondo del lavoro, a partire dall’inserimento nelle cooperative sociali. Sul fronte delle risorse, vengono stanziati 10 milioni di euro nel biennio 2017-2018 anche per combattere l’odio online potenziando le infrastrutture di rete degli istituti scolastici.

Altri cinque milioni, a partire da quest’anno, vengono assegnati al ministero dell’Istruzione per finanziare progetti di formazione universitaria e post-universitaria che creino nuove figure professionali specializzate nei temi della lotta alla radicalizzazione e nel dialogo culturale.

Previsto anche un numero verde ad hoc, iniziativa che rientra nell’ambito del piano strategico nazionale che ogni anno il Centro nazionale sulla radicalizzazione (Crad), creato con questo ddl, deve elaborare per mettere in campo le azioni concrete di lotta all’estremismo. Il centro nazionale viene affiancato anche da centri di coordinamento regionali presso le prefetture dei capoluoghi di regione.

(Di Chiara Scalise/ANSA)

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