Voucher, tensione tra Renzi e Gentiloni: “Non è Pd a sfasciare”

TAORMINA. – Matteo Renzi non ci sta a passare per quello che usa i voucher come l’ascia per tagliare il ramo dell’albero su cui è seduto Paolo Gentiloni. “Paolo mi ha chiesto una mano, dopo aver deciso di tirare dritto, per chiudere sulla soluzione trovata dal governo e il Pd ha lavorato in questa direzione, altro che sfasciare”, si è sfogato il leader dem con i suoi quando sui giornali ha letto il ‘j’accuse’ del presidente del consiglio, smentito solo parzialmente.

E’ vero che la parola ‘elezioni anticipate’ non è più un tabù nel Pd e che tra i renziani girano anche le date tra il 26 settembre e il 15 ottobre come finestra utile per dare all’Italia, in parallelo alla Germania, un nuovo governo legittimato. Ma Matteo Renzi vuole prima chiarire, nella stretta di colloqui che avrà la prossima settimana e nella direzione dem, se si può davvero accelerare sulla legge elettorale con una maggioranza larga e senza dare l’impressione che il Pd smani, o peggio inciuci, pur di far cadere la legislatura.

Sulla normativa dei voucher, quindi, dopo aver chiarito a Gentiloni la scorsa settimana che era un errore cedere ai diktat di Susanna Camusso e dei bersaniani, il Pd aveva deciso di assecondare la linea più morbida del governo su una proposta molto circoscritta per le prestazioni occasionali.

Ieri quindi, raccontano i renziani, dopo aver accettato la riformulazione del governo degli emendamenti Pd, “anche se – lamentano – Poletti non ha fatto la sua parte incontrando i sindacati”, il Pd si sarebbe assunto l’onere di portare in porto in commissione la normativa dei voucher esponendosi da solo alle accuse della Cgil e della sinistra.

“La maggioranza è terremotata di suo – è l’amarezza espressa dai renziani – tra ultimatum del Mdp sui voucher e avvertimenti di Alfano sulla legge elettorale e poi sui giornali leggiamo che Gentiloni è fuorioso con il Pd”.

Una tensione che rischia di rovinare il clima nel primo giorno del G7 anche perchè la smentita mattutina chiarisce l’ok del premier sui voucher ma non nega il malumore verso il Pd. Per questo in tarda mattinata è il ministro Anna Finocchiaro a chiarire negando “tensioni” tra il governo e il Pd parlando di “totale sintonia”. Ma nel Pd resta l’amarezza per un affondo, non smentito, considerato gratuito.

(dell’inviata Cristina Ferrulli/ANSA)

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