Folla per Obama a Berlino: “Il mondo è a un bivio”

BERLINO. – Negli ultimi anni aveva perso la simpatia di molti tedeschi, complessivamente delusi dalla sua presidenza, ma oggi Barack Obama ha trovato 70 mila persone ad accoglierlo, davanti alla Porta di Brandeburgo per il Kirchentag, la Giornata della chiesa evangelica, che quest’anno celebra i 500 anni della riforma di Lutero. E la folla ha acclamato e applaudito più volte l’ex presidente degli Stati Uniti, impegnato in un viaggio in Europa “parallelo” a quello compiuto proprio in questi giorni dal controverso successore.

L’uomo finalmente rilassato, (“posso dormire a lungo, occuparmi di Michelle, trascorrere tempo con le mie figlie”), non ha abbandonato passione e impegno politico. Seduto a fianco ad Angela Merkel – “una delle partner preferite della mia presidenza” – pur senza mai citarlo, Obama ha preso chiaramente le distanze da Donald Trump. Innanzitutto dicendosi “fiero del lavoro svolto da presidente”: quello che il leader repubblicano cerca di screditare ogni giorno.

E Obama è orgoglioso in particolare della sua riforma sanitaria, che ha “migliorato la vita di 20 milioni di persone”, e che ora è “complessivamente a rischio”. Ma anche su altri temi, i due presidenti parlano chiaramente linguaggi diversi.

Siamo “a un bivio”, ha affermato Obama. “La crisi dei profughi dà la sensazione che l’ordine mondiale vada rinnovato”, ha aggiunto citando fenomeni crescenti come “intolleranza, nazionalismi e xenofobia”. “I movimenti antidemocratici mettono a rischio le libertà di religione, di espressione, di stampa”, e noi siamo chiamati “a portare avanti la battaglia” contro queste minacce, a tutela della democrazia, in un mondo “più complicato”, in cui, ha sottolineato fra l’altro, “non è possibile isolarsi”.

Sull’accoglienza dei migranti, Obama ha affermato che i capi di Stato hanno “risorse limitate e una responsabilità nei confronti dei propri Paesi che non rendono facili le politiche sui profughi”. “Quello che possiamo fare è creare delle chance nei paesi di provenienza”, ha affermato, insistendo sulla necessità di promuovere “pace e benessere” in Asia, Africa e America latina, e citando anche l’impegno contro il cambiamento climatico.

Una cancelliera luminosa, che oggi divide la sua giornata fra l’accoglienza all’ex presidente e il summit della Nato col successore, ha evocato a sua volta il “dilemma”, cui si è chiamati sul tema dell’accoglienza dei rifugiati. Ma Merkel ha posto l’accento sul polso fermo: “bisogna mandare velocemente a casa” chi non può restare, e “aiutare chi ne ha bisogno”. “So di non rendermi amata con affermazioni del genere”, ha concluso.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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