Venezuela, gas lacrimogeno contro i medici

Amnistía Internacional: Las manifestaciones antigubernamentales que se desarrollaron entre abril y julio del año pasado dejaron al menos 120 fallecidos y más de 1000 heridos

CARACAS. – Tutto secondo copione. Ancora una volta una manifestazione indetta dal Tavolo dell’Unità Democratica è stata repressa con violenza. Questa volta è toccato ai medici che reclamano l’apertura di un canale umanitario che permetta l’arrivo al paese delle medicine che oggi rappresentano la differenza tra la vita e la morte per tanti malati.
Proprio ieri, nell’Ospedale “JM de los Ríos”, è morto un altro giovane, il terzo in pochi giorni, a causa della mancanza di antibiotici per combattere un’infezione acquisita durante una regolare seduta di dialisi.
Il deputato all’Assemblea Nazionale e medico, José Manuel Olivares, ha twittato che funzionari della Guardia Nazionale Bolivariana hanno bloccato il passo alla marcia convocata dal settore salute. I manifestanti dovevano arrivare fino al Ministero della Salute, per consegnare le loro richieste al Ministro Luis López.
Pur di arrivare, Olivares ed il Governatore dello Stato Miranda, Henrique Capriles Radonski, hanno deviato la marcia prendendo l’autostrada Francisco Fajardo. Ad attenderli e a sbarrargli la strada, peró, vi erano mezzi blindati con idranti, Polizia e Guardia Nazionale. Il consueto lancio di granate lacrimogene ha dato il via ad una vera e propria battaglia campale.
Chi non ha avuto problemi per manifestare, invece, è stato un gruppetto di lavoratori dello stesso settore, ma simpatizzanti del governo. Questi hanno marciato da Plaza Caracas fino al Palazzo di Miraflores, indisturbati, come appoggio alla Costituente.
Il Ministro Luis López ha ribadito che il sistema sanitario nazionale è gratuito e deve rimanere tale, per questo si deve difendere la nuova Costituente. Della stesa opinione è la Direttrice dell’ospedale Pérez de León. Ma è bene ricordare che l’opposizione non discute la gratuità dell’assistenza sanitaria ma bensì la precarietà del sistema attuale. È un dato di fatto che manchino farmaci ed attrezzature mediche e ci siano morti causate proprio dalla deplorevole situazione nella quale si trovano molti ospedali pubblici.
Non si capisce perché il governo neghi una realtà che è sotto gli occhi di tutti, e perché non voglia chiedere aiuti umanitari per la sanità. Recentemente è stata destituita la ministro della Sanità, Antonieta Caporale, per aver reso note alcune statistici epidemiologiche. Stando a un dossier del ministero della Salute, lo scorso anno sarebbero morti ben 11mila 466 bambini nei primi 12 mesi di vita. Una cifra terribile che rappresenta un incremento del 30 per cento se si compara con l’anno precedente. Daltro canto, malattie che si credevano oramai eradicate sono tornate ad essere fonte di preoccupazione. Lo scorso anno, ad esempio, sono stati registrati ben 240mila 613 casi di malaria. Le crisi della salute in Venezuela ha coinciso con la contrazione dei prezzi del greggio.

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