Mattarella: “Sempre valido lo spirito d’impegno di Falcone”

l Presidente Sergio Mattarella nell'Aula"Vittorio Bachelet" presiede la seduta straordinaria dell'Assemblea plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura, in occasione del venticinquennale della strage di Capaci (Foto, Ufficio Stampa Quirinale).
l Presidente Sergio Mattarella nell’Aula”Vittorio Bachelet” presiede la seduta straordinaria dell’Assemblea plenaria del Consiglio Superiore della Magistratura, in occasione del venticinquennale della strage di Capaci (Foto, Ufficio Stampa Quirinale).

ROMA. – Il ricordo di Giovanni Falcone “non deve trasferirsi in una celebrazione rituale” perché “lo spirito e i criteri del suo impegno” rimangono validi. A sottolinearlo è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aprendo il Plenum straordinario del Csm, che per la prima volta ha reso pubblici, inserendoli in un volume e sul suo sito, tutti gli atti che riguardano la vita professionale di Falcone: dalla scelta dei consiglieri di preferirgli Antonino Meli al vertice dell’ufficio Istruzione di Palermo, all’audizione in cui Falcone dovette difendersi dall’accusa di tenere inchieste nei cassetti.

Un’occasione solenne che ha visto la partecipazione anche del presidente del Senato Piero Grasso, che era nel collegio giudicante del primo maxi processo a Cosa Nostra, dei vertici degli uffici giudiziari siciliani e dei colleghi dell’epoca di Falcone.

Domani ricorrono i 25 anni dalla strage di Capaci, in cui insieme al magistrato furono uccisi la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della polizia di Stato della scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.

Il capo dello Stato ha ricordato il metodo di lavoro di Giovanni Falcone che era “dinamico con la convinzione – condivisa con altri colleghi, tra cui Paolo Borsellino – di quanto fosse importante il lavoro in pool e la scelta del maxiprocesso per condurre in giudizio, condannare e sanzionare globalmente il mondo della mafia, muoveva da questo proposito”.

Falcone, ha sottolineato Mattarella, “aveva ben presente il valore dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura. Anche per questo era attentissimo, per la credibilità dello Stato e della Magistratura, alla consistenza degli elementi di prova raccolti”.

Le intuizioni di Falcone sono diventate “architravi nella strategia di contrasto delle organizzazioni criminali mafiose”, ha osservato Legnini, che ha descritto il magistrato come un “modello” per tutto il mondo di “dedizione, integrità morale, di intelligenza e di rigore estremo” e come un vero garantista. E anche dal suo rapporto “molto difficile” con il Csm dell’epoca, vanno tratti “insegnamenti preziosi” per il presente. Quanto quel rapporto fu fonte di sofferenza lo ha ricordato la sorella del magistrato ucciso, Maria Falcone, prendendo la parola alla fine del plenum.

A ferire Falcone fu soprattutto la bocciatura della sua candidatura alla guida dell’ufficio Istruzione, tant’è che “da allora Giovanni cominciò a morire”. Chi gli lanciò siluri abbia il “coraggio di dire” di aver sbagliato, è stata invece la sollecitazione venuta dal pm Alfredo Morvillo, cognato del magistrato ucciso.

Non cucire addosso a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino “gli abiti degli eroi perché apparirebbero come modelli inarrivabili” è stato invece l’invito di Grasso. “Sarebbe più giusto, piuttosto – ha detto parlando al Sir – dipingerli per quello che erano: uomini come noi ma fedeli ai propri ideali di legalità e giustizia, per i quali hanno sopportato indicibili amarezze e pesantissime privazioni, servendo lo Stato fino in fondo anche a costo di morire”.

Le celebrazioni per i 25 anni della strage di Capaci inizieranno domani mattina con l’arrivo al porto di Palermo della Nave della legalità. Gli studenti raggiungeranno l’aula bunker del carcere Ucciardone per assistere all’incontro cui parteciperanno il presidente della Repubblica Mattarella, il presidente del Senato Grasso, i ministri dell’Istruzione e dell’ Interno Valeria Fedeli e Marco Minniti. Contemporaneamente, saranno allestiti i “Villaggi della legalità” all’esterno dell’ aula bunker e a piazza Magione. Nel pomeriggio, partiranno due cortei che si congiungeranno all’Albero Falcone.

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