Offensiva di Trump sulla riforma di Wall Street, l’ira della Fed

WASHINGTON. – Donald Trump torna a firmare ordini esecutivi per tracciare il percorso che lo condurrà, a breve, oltre la tappa dei primi 100 giorni alla Casa Bianca. E l’offensiva, questa volta, punta dritto a Wall Street, con cambiamenti alla riforma delle banche targata Barack Obama. “Elimineremo tutte le regole dannose”, garantisce il segretario al Tesoro Americano, Steven Mnuchin.

Dura e immediata la risposta della Fed, che parla di mossa “pericolosa” e di seria minaccia per la stabilità finanziaria e per la crescita dell’economia americana.

Il piano del presidente è semplice: la parola d’ordine è una deregulation affiancata da una riforma del fisco che – ha detto Trump – arriverà la prossima settimana: “Sarà il più grande taglio delle tasse di sempre”. Intanto al via una revisione delle regole per dare maggior margine alle aziende intenzionate a collocarsi all’estero, quantomeno sul piano fiscale, a partire da una riduzione di lacci burocratici.

Obama aveva fatto l’opposto, ovvero messo pressione a quelle imprese che collocano i loro quartier generali all’estero nel tentativo di pagare meno tasse. L’obiettivo dichiarato dall’amministrazione Trump è di snellire le procedure e ridurre le spese necessarie per conformarsi a certe regole, soprattutto se affiancato all’altro possibile intervento: il tentativo di ridurre le tasse per le società in modo da dissuaderle da cercare sedi ‘meno costose’ dal punto di vista fiscale, incentivo così per tornare negli Usa.

La mossa però è doppia: si parla infatti di mettere mano alla legge pensata per far fronte alla ‘Grande Recessione’ e mirata ad evitare che le banche diventino ‘too big to fail’ dovendo quindi poi ricorrere ad interventi pubblici. Ma si rivede anche il processo per la liquidazione di aziende ‘a rischio’ che al momento fa capo al governo federale, così come quello che giudica il livello di minaccia per il sistema finanziario delle aziende in difficoltà.

Il numero due della Federal Reserve, Stanley Fischer, obietta: “Sembra ci si sia scordati della crisi causata dal comportamento nel settore bancario e in altri settori della finanza e degli enormi danni causati all’economia”. E ha aggiunto: “La forza del sistema finanziario è assolutamente fondamentale per permettere all’economia di continuare a crescere a un tasso ragionevole”. E ammonisce: “è pericoloso”.

Ma Trump va dritto per la sua strada e, pur giudicando in un tweet “ridicolo” il traguardo simbolico dei 100 giorni, fa pressione sul Congresso per un via libera alla riforma sanitaria entro quella ‘scadenza’, il prossimo 29 aprile.

(di Anna Lisa Rapanà/ANSA)

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