In Italia prevista una “ripresina” del mercato immobiliare nel 2017

Persona consulta gli affissi di una agenzia immobiliare.
Persona consulta le offerte di una agenzia immobiliare.

MILANO. – Il mercato immobiliare italiano rialza la testa anche se tra luci e ombre. Secondo le stime di Scenari Immobiliari il 2017 dovrebbe essere all’insegna di quella che viene definita “una ripresina” con la previsione di almeno 550 mila compravendite residenziali. Mentre non è destinato a colmarsi il divario con gli altri Paesi europei. Il mercato in Italia dovrebbe crescere del 4% contro l’8,4% in Europa (sugli stessi livelli degli Usa) confermando di fatto già una tendenza evidenziata nel 2016 (+2,7% a fronte di un +4,6 nel Vecchio Continente).

“Ormai la crisi è superata ma siamo in una fase di ripresina del mercato nazionale. Disoccupazione che non cala e tassazione elevata rappresentano ostacoli a una vera ripresa, nonostante una domanda potenziale stimata in 850 mila case”, sottolinea il presidente di Scenari Immobiliari, Mario Breglia.

Un segnale positivo arriva però dagli investimenti cosiddetti ‘corporate’ ovvero da parte degli investitori istituzionali che quest’anno raggiungeranno i 10 miliardi di euro (9,1 miliardi nel 2016, +18% sul 2012), per il 60% da parte straniera. “Anche se lo scenario internazionale è dominato da Brexit e dalle incertezze sulle elezioni in vari paesi europei l’attenzione dei grandi investitori è orientata al settore immobiliare e l’Europa è una destinazione primaria rileva Paola Gianasso vice presidente di Scenari Immobiliari.

In questo contesto “l’Italia – aggiunge – resta interessante perché ha quotazioni ancora ritenute basse e rendimenti interessanti ma la domanda è focalizzata su Milano e Roma ed è frenata da carenza di prodotto idoneo in diversi segmenti di mercato”.

Va anche detto che, rispetto a dieci anni fa, tutti i mercati europei (ad eccezione della Germania) si sono mediamente contratti del 13%. Guardando all’Italia Roma è sui livelli di 10 anni fa mentre Milano cresce del 3%. All’estero Parigi ha perso il 15% e Madrid il 40%. Corre, invece, il Nord Europa dove è in corso un vero e proprio boom.

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