Venezuela, 82 per cento delle famiglie vive in povertà

 

 

CARACAS – Un primato dopo l’altro ma tutti indesiderati. Il Venezuela non è solo la naziona con il maggior numero di vittime della violenza, con il maggior numero di sequestri, con il peggior indice di libertà economica, con il maggior tasso di inflazione, con la maggior caduta del Pil; è, oggi, anche quello con la crescita piú veloce della povertà. Stando all’indagine “Encuesta sobre Condiciones de Vida”, in Venezuela la miseria oramai colpisce l’82 per cento delle famiglie. Una percentuale che catapulta ín cima alla classifica dei paesi piú poveri dell’America Meridionale.

– Per la prima volta nella storia del Paese – ha sottolineato il psicologo Angel Oropeza, uno degli esperti che hanno realizzato l’indagine -, sono 82 per cento le famiglie sulla soglia della povertà.

Lo studio presentato recentemente ha coinvolto analisti e studiosi dei fenomeni sociali delle tre università di maggior prestigio del Paese: l’Università Centrale del Venezuela, l’Università Católica Andrés Bello, l’Università Simón Bolívar.

 

 

Il professore Oropeza, docente e ricercatore della “Ucab” e della “Usb”, ha ricordato nel corso di una programma radio moderato da Jesús “Chuo” Torrealba, ex Segretario Esecutivo del Tavolo dell’Unità, che sono giá tre anni consecutivi che si realizzano queste indagini. Messi a confronto i risultati emerge una realtà inquietante: il deterioramento della qualità di vita del venezuelano è stato “brutale”: il tasso di povertà è passato dal 48 per cento all’82 per cento. In altre parole le famiglie che hanno difficoltà per fare almeno tre pasti al giorno si sono quasi duplicate. Ma non è tutto.

– C’è un 52 per cento delle famiglie venezuelano che hanno superato la soglia della povertà estrema – ha denunciato il professore Oropeza -. Una elemento ci ha sorpreso moltissimo analizzando i risultati dell’inchiesta svolta lo scorso anno: il 75 per cento delle persone avvicinate ha confessato di aver perso un promedio di 8 chili e mezzo senza alcun controllo e nel caso della fascia di popolazione piú povera fino a 9 chili.

D’accordo all’indagine realizzata dalle tre università, 9,6 milioni di abitanti consuma solo due pasti al giorno, a volte solo uno e per lo piú la loro dieta è povera di proteine. Non sorprende, quindi, i casi di morte per denutrizione nella popolazione infantile, che si sono verificati nelle ultime settimane.

La realtà descritta dal professore Oropeza è la conseguenza della severa mancanza di alimenti e prodotti di consumo quotidiano, dell’inflazione della quale non si conosce l’entità e della crisi economica. Il Venezuela non è piú sull’orlo della crisi umanitaria ma sull’orlo della catastrofe umanitaria.

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