Servizio Civile è “universale”, il Consiglio dei ministri approva la riforma

ROMA. – L’Italia rilancia il servizio civile che diventa “universale”, cioè aperto a tutti i giovani che potranno andare anche all’estero. Il Consiglio dei ministri ha approvato, su proposta del premier Paolo Gentiloni, in via definitiva il decreto di riforma, il primo della delega sul terzo settore (legge 106/2016). Le novità (riduzione a 25 ore a settimana, programmazione triennale, apertura agli stranieri regolarmente soggiornanti, consulta nazionale) potranno allargare la platea dei giovani finora impegnai.

L’obiettivo del Governo è di “rafforzare il servizio civile quale strumento di difesa non armata della Patria ai sensi degli artt. 11 e 52 della Costituzione, di educazione alla pace tra i popoli e di promozione dei valori fondativi della Repubblica”.

Le finalità saranno perseguite con programmi di intervento anche in specifiche aree territoriali, quali le città metropolitane, e in vari settori: assistenza, protezione civile, patrimonio ambientale e riqualificazione urbana, patrimonio storico, artistico e culturale, educazione e promozione culturale e dello sport, agricoltura in zona di montagna e sociale, biodiversità, promozione della pace tra i popoli, nonviolenza e difesa non armata, promozione e tutela dei diritti umani, cooperazione allo sviluppo, promozione della cultura italiana all’estero, sostegno alle comunità italiane all’estero.

Soddisfazione per l’approvazione del decreto è stata espressa dal Forum delle associazioni attive nel servizio civile e da rappresentanti del mondo politico e dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti: “”Abbiamo mantenuto un impegno con i giovani.

È un passo avanti importante, un’esperienza volontaria di indubbio valore formativo e civile, in grado anche di dare loro competenze utili a migliorare la propria occupabilità” Secondo Enrico Maria Borrelli, presidente del Forum Nazionale Servizio Civile (Fnsc), “si scrive una delle più importanti pagine di storia del volontariato giovanile, con decine di migliaia di volontari quotidianamente impegnati negli oltre 3.700 progetti attivi.

Prende concretamente forma l’impegno assunto dal Governo e di questo ringraziamo, in particolare, Poletti ed il sottosegretario Luigi Bobba che hanno fortemente voluto questa riforma”. Da parte sua Bobba ha ricordato che “la riforma del Terzo settore comincia proprio dal servizio civile universale”.

Il Forum segnale alcune novità: “La riduzione a 25 ore settimanali rende il Servizio Civile più accessibile perché maggiormente conciliabile con la vita dei giovani in questo momento storico profondamente segnata dalla crisi occupazionale.

La programmazione triennale permetterà agli enti di prevedere interventi rispondenti alle necessità del Paese e investire concretamente sui volontari in termini di formazione. Inoltre, l’apertura agli stranieri regolarmente soggiornanti e la previsione della possibilità di svolgere un periodo di servizio all’estero, fanno del Servizio Civile uno straordinario strumento di inclusione sociale e integrazione culturale”.

“Da oggi l’Italia si accredita definitivamente come portavoce del Servizio Civile in Europa. Nelle prossime settimane il Fnsc darà il proprio contributo alle consultazioni avviate dalla Commissione Europea per definire l’impianto normativo dei Corpi di solidarietà, che rappresentano la risposta europea alla richiesta, avanzata in primis dal nostro Paese, di un Servizio Civile di dimensioni comunitarie. Siamo convinti che l’esperienza italiana offrirà un significativo contributo a questo progetto di rinnovamento della cittadinanza europea che muove dall’educazione al bene e punta a coinvolgere, entro il 2020, 100.000 giovani”.

“Ci auguriamo vivamente che a questo importante giorno segua, in tempi celeri, l’individuazione della delega governativa in materia di giovani e servizio civile: senza di essa la norma appena approvata rischia di restare lettera morta.

Senza un interlocutore istituzionale con cui riprendere il confronto con le parti sociali non solo sarà impossibile avviare l’organizzazione del nuovo Servizio Civile, ma si rischia di lasciare decine di migliaia di giovani volontari senza rimborsi e senza assicurazione”, conclude Borrelli.

Anche la Conferenza nazionale enti (Cnesc) ha espresso soddisfazione per l’approvazione definitiva della riforma spiegando che “si apre una nuova fase nell’accoglienza e nell’inserimento dei giovani”. Il decreto, infine, istituisce la Consulta nazionale per il servizio civile universale e la Rappresentanza degli operatori volontari, a livello nazionale e regionale, quali organismi di confronto in ordine alle questioni concernenti l’attuazione del servizio civile universale.

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