Molti sono i ricordi belli e meno belli degli anni in cui ho avuto l’onore e l’onere di rappresentare gli italiani dell’America Meridionale nella Camera dei Deputati. Tra questi un posto importante è riservato alla conoscenza e conseguente amicizia con il senatore Edoardo Pollastri.
Superando ogni reticenza dovuta all’amarezza della sconfitta di Mirella Giai, candidata al senato in ticket con me, imparai subito ad apprezzare e stimare sempre di più Pollastri, fino a costruire con lui una proficua relazione di lavoro e una solida amicizia.
Uomo di grande rettitudine, serietà e umanità, Pollastri era al tempo stesso un motore inarrestabile. Ha lottato come pochi per il benessere dei nostri connazionali e in particolare per tutti i piccoli e grandi imprenditori che guardavano all’Italia come paese con cui costruire partnership positive per l’America Latina e per l’Italia stessa. La sua lunga esperienza come Presidente di Assocamerestero e della Camera di Commercio di Sao Paulo, lo rendevano un interlocutore di altissimo livello capace di perorare al meglio le cause che portava avanti a beneficio dei nostri connazionali.
Nella sfera personale ricordo l’affetto, la stima, la sua innata allegria, la complicità che condivideva con noi la sua amica e consulente Pina Cardinale, la capacità di dire sempre la parola giusta per lasciare da parte le amarezze e continuare a guardare avanti.
Edoardo Pollastri era quello che si potrebbe definire un gran signore, credeva nel lavoro, nell’amicizia e nella serietà dell’impegno. Ben lo aveva capito la senatrice Anna Finocchiaro che lo ha sempre sostenuto e verso la quale Pollastri ha avuto una profonda stima e ammirazione.
Purtroppo tra le sue qualità non c’era quella di sapersi difendere dai giochi oscuri della politica e proprio per questo ne è rimasto travolto. Amareggiato per un trattamento che non meritava e che lo feriva tanto più perché giungeva da parte di persone del suo stesso partito che lo avrebbero dovuto sostenere e che invece ne hanno decretato la fine, Pollastri, lungi dal lasciarsi prendere dallo sconforto, ha continuato a lottare.
Senza mai perdere i suoi riferimenti ideologici, a prescindere dalle ingiustizie di cui è stato vittima, consapevole che le idee poco hanno a che fare con le singole persone, e soprattutto tenendo sempre presente gli interessi dei connazionali, Pollastri ha sostenuto Fabio Porta, che ha stimato molto, e i senatori Claudio Micheloni e Renato Turano, con cui ha condiviso molte battaglie, proseguendo nel suo impegno fino al giorno della sua scomparsa.
È profondo il dolore e il vuoto in tutti coloro che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo e apprezzarlo.
Giungano le più sentite condoglianze de La Voce d’Italia a tutta la famiglia Pollastri.
Mariza Bafile