Terremoto e neve, i ritardi e le accuse. Gentiloni e Mattarella, restare uniti

Foto Vigili del Fuoco
EPA/ITALIAN FIRE DEPARTMENT

ROMA. – C’è spazio anche per le polemiche, nella storia tragica, fatta di terremoto e neve, che ha colpito l’Abruzzo. L’hotel di Rigopiano, sommerso da una valanga, è una vicenda estrema, ma anch’essa presenta un elemento che andrà chiarito: secondo una testimonianza, i clienti aspettavano uno spazzaneve ieri alle 15 per andar via, orario poi spostato alle 19. Secondo il padre di una dei dispersi “loro da ieri mattina chiedevano di essere sbloccati, ma hanno risposto che c’erano altre priorità”.

In piena emergenza si viene a sapere anche che l’ex base operativa degli elicotteri del Corpo Forestale a Rieti ha elicotteri fermi, mentre il sindacato Conapo denuncia che i Vigili del fuoco non sono stati dotati degli strumenti e del numero di piloti per far volare gli elicotteri di notte.

Da giorni i sindaci abruzzesi lamentano di essere isolati, senza luce, e con le nevicate sempre più abbondanti chiedono turbine e mezzi spalaneve. Appelli lanciati di fronte a una situazione oggettivamente eccezionale. Un fenomeno “di portata storica” in cui, ha detto il premier, Paolo Gentiloni – andato a Rieti nella centrale operativa allestita già dopo il sisma del 24 agosto dalla Protezione civile – terremoto e maltempo hanno agito a “tenaglia”.

(ANSA/

Gentiloni ha chiesto a tutti “impegno”, ma anche “rispetto” per “le forze civili e militari impegnate e il dolore dei familiari”: “tutte le istituzioni mobilitate”. Parole in sintonia con quelle del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che ha garantito come “nessuno sforzo viene risparmiato nel tentativo di salvare vite umane” e ha richiesto a “tutta la comunità nazionale grande unità. Ognuno, per la sua parte, deve agire con intelligenza e responsabilità”.

Invito a collaborare anche dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, difende il lavoro che si sta facendo sul campo: dal 24 agosto, dice, non si è perso un minuto. “Chi solleva polemiche su ipotetici ritardi, lancia accuse vuol dire che non ha capito come funziona il Sistema di protezione civile. Non ha capito che attacca il Sistema Paese. E chi tocca il sistema tocca il Paese”.

E se il dramma di questi giorni è dovuto in gran parte al maltempo, c’è da dire che il primo alert della Protezione civile è del 14 gennaio. Gli attacchi politici, però, non mancano. Durissimo il leader della lega, Matteo Salvini, che chiede al governo di stanziare subito 100 milioni: “Ho sentito tanti sindaci: se non ci sono i mezzi, si tagliano i fondi, uomini e mezzi; se ci sono paesi senza corrente e riscaldamento da tre giorni, oltre alla natura c’è anche dell’altro”.

La colonna dei soccorritori

E ancora: “Politicizzare la Protezione civile, affidandola a un ex governatore trombato è demenziale”. L’affondo è per il commissario straordinario, Vasco Errani, difeso invece dal ministro Anna Finocchiaro. A chiedere di smorzare le polemiche è M5S, con Grillo, che sul suo blog scrive: non è il momento delle accuse, ma di stare uniti. Fico e Di Battista ringraziano i soccorritori. Il partito annuncia che, per rispetto, cancellerà la manifestazione davanti al Parlamento del 24 gennaio, giorno del verdetto della Consulta sull’Italicum.

Le verifiche possono aspettare, per ora; ma non per sempre: il Movimento, infatti, chiede a Gentiloni di riferire in Parlamento e spiegare come si è mossa la macchina dei soccorsi. Stessa richiesta anche da Forza Italia. Le denunce arrivate dai sindaci sono molteplici e non sono iniziate oggi.

“Le cose non vanno bene, sono arrivati dei mezzi ma sono insufficienti”, dichiara il primo cittadino di Teramo che ora teme il rischio frane. In cima alla lista dei problemi c’è anche il black out elettrico. A Orsogna (Chieti) 600 famiglie sono senza luce dal 16 gennaio e da ieri manca l’acqua potabile.

Un frame di un video della Guardia di Finanza mostra i soccorritori giunti all’hotel Rigopiano, travolto ieri da una valanga di neve, che mettono in salvo un anziano. Farindola (Pescara), 19 gennaio 2017. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA

Il sindaco di Notaresco (Teramo), 7.000 abitanti senza energia elettrica da domenica, è pronto a organizzare l’evacuazione se non avrà informazioni chiare. Il sindaco di Belforte del Chienti ha deciso di denunciare l’Enel. Il primo cittadino di Brittoli (Pescara) pensa alla coppia di anziani coniugi morti intossicati dal monossido di carbonio dopo aver acceso un generatore di corrente per scaldarsi, visto da due giorni il paese è al buio, e dichiara: “Sono due vittime che si deve portare sopra la coscienza l’Enel”.

La società elettrica, che ha riferito di 90mila utenze senza corrente e 130mila rialimentate dall’inizio dell’emergenza, si scusa con cittadini e istituzioni, rimarcando che l’evento in atto è eccezionale. Prestissimo, salvo imprevisti, si conta “di ridurre in maniera consistente i disagi”, fa sapere inoltre la responsabile dell’Ufficio emergenze della Protezione Civile, Titti Postiglione.

(di Eva Bosco/ANSA)

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