Mattarella, unità nazionale ed Europa valori per il futuro

Presidente Sergio Mattarella (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)
Presidente Sergio Mattarella (Foto Roberto Monaldo / LaPresse)

REGGIO EMILIA. – L’unità nazionale è un valore da proiettare nel futuro e l’amor di patria non è incompatibile con l’appartenenza europea, che anzi ne rappresenta una espressione matura. E’ questo il messaggio con il quale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha celebrato, nel suo 220/o anniversario, la bandiera tricolore a Reggio Emilia.

Nella città dove, nel 1797, per la prima volta, i rappresentanti della repubblica Cisalpina scelsero il bianco, il rosso e il verde per rappresentare l’anelito di libertà e indipendenza che si sarebbe concretizzato solo oltre mezzo secolo dopo, il Capo dello Stato ha partecipato alle celebrazioni con un breve saluto, con il quale ha chiesto, soprattutto ai più giovani, non solo di considerare attuali i valori che la bandiera tricolore simboleggia, ma di proiettarli nel futuro.

“Il valore dell’unità nazionale – ha detto – va considerato non con lo sguardo al passato, ma verso il futuro, il futuro concreto del nostro popolo. Il modo di intendere così il valore dell’unità nazionale lo rende coinvolgente ed espressivo del diritto di tutti a essere cittadini del nostro Paese”.

Cittadini del nostro Paese, ma anche cittadini europei, visto che a Reggio Emilia, ogni anno il 7 gennaio, la bandiera con le dodici stelle viene celebrata a fianco di quella tricolore. “Una società che vive il senso di comunità – ha detto – avverte più fortemente il valore dell’unità nazionale ed è capace di viverlo in uno stato immerso nei valori universali e, in maniera matura, nell’appartenenza convinta all’Europa, che ha saputo sottrarsi alle dittature, adottare e diffondere il metodo democratico e che ci consente da oltre 70 anni una vita di pace. Questo modo di intendere la patria e l’unità nazionale trova nel Tricolore un valore concreto”.

Mattarella ha voluto brevemente ripercorrere anche la storia del tricolore e la sua importanza durante la Resistenza, sottolineata anche dalla visita al museo di Casa Cervi di Gattatico, sempre nel Reggiano, dove vissero i sette fratelli uccisi dai fascisti nel dicembre 1943, diventati poi uno dei simboli più noti della lotta per la Liberazione.

“Il valore dell’unità nazionale – ha detto, anche per sottolineare il valore della memoria – è stato indebolito nel periodo in cui la deformazione del concetto di patria e di nazione con il fascismo ha indebolito anche la condivisione popolare. Si è ripresa, l’8 settembre ’43: da quel momento si è rilanciato il valore della patria e dell’unità nazionale”.

Insieme al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e il suo predecessore, l’attuale ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, Mattarella ha anche consegnato una copia della Costituzione a un gruppo di studenti della città e inaugurato il rinnovato museo del Tricolore.

(dell’inviato Leonardo Nesti&ANSA)

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