Dirtitti umani in Corea del Nord, Venezuela si oppone ad una sua discussione

Il genocidio dei bimbi di Aleppo, 96 uccisi da venerdì
I bombardamenti in Siria colpiscono spesso le popolazioni civili (Daret Izza Media Office via AP)

CARACAS – Il Venezuela ha coinciso con Russia, Cina, Angola ed Egitto. E sostenuto che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu non deve discutere l’attuale realtà dei diritti umani in Corea del Nord. I cinque Paesi, tra cui appunto il Venezuela, hanno cercato in tutti i modi, senza peró riuscirci, di boicottare l’iniziativa.
Il Consiglio di Sicurezza, per la terza volta, affronterà il tema. La prima volta fu nel 2014. In quell’occasione al centro del dibattito furono i crimini del regime di Pyongyang. I cinque membri contrari al dibattito hanno motivato la loro richiesta adducendo che l’Onu ha altre istanze specializzate in Diritti Umani nelle quali l’argomento potrebbe essere analizzato con maggior attenzione.
Rafael Ramírez, ambasciatore del Venezuela all’Onu, ha sostenuto che l’iniziativa palesa una crescente e manifesta ingerenza del Consiglio di Sicurezza in questioni che non sono di sua competenza.
D’altro canto, il rappresentante nordamericano, Samantha Power, ha commentato che le politiche del regime coreano relative il rispetto dei diritti umani minacciano la pace.
In un recente “Dossier” di esperti dell’Onu hanno documentato la sistematica violazione dei diritti umani in Corea del Nord sottolineando l’impiego della tortura, della schiavitú, e della violazione.
Il Venezuela, nell’ambito dell’Onu, poi, ha votato contro l’invito a un “cessate il fuoco” in Siria. Una volta ancora il Paese si è schierato al lato della Cina e della Russia. La risoluzione promossa dal Canada ha ottenuto 122 voti a favore, 36 astensioni e 13 voti contrari.
L’Ambasciatore canadese ha spiegato che nella risoluzione di esigeva il cessate il fuoco e un corridoio umanitario. Inoltre si invitava ad evitare di trasformare in obiettivi militari ospedali e scuole. Inoltre chiedeva si togliesse l’assedio ad Aleppo e altre cittá poichè sono le popolazioni civili a soffrirne le conseguenze.

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