Lazio nervi e errori, festa della Roma con Strootman e ‘Ninja’

Roma's Kevin Strootman celebrates after scoring during a Serie A soccer match between Lazio and Roma, at the Rome Olympic stadium Sunday, Dec. 4, 2016. (ANSA/AP Photo/Gregorio Borgia)
Roma's Kevin Strootman celebrates after scoring during a Serie A soccer match between Lazio and Roma, at the Rome Olympic stadium Sunday, Dec. 4, 2016. (ANSA/AP Photo/Gregorio Borgia)
Roma’s Kevin Strootman celebrates after scoring during a Serie A soccer match between Lazio and Roma, at the Rome Olympic stadium Sunday, Dec. 4, 2016. (ANSA/AP Photo/Gregorio Borgia)

ROMA. – Il derby capitolino è ancora della Roma, che rimane a -4 dalla Juventus e, in attesa d’incontrare il Milan e poi proprio i bianconeri, può continuare a cullare il proprio sogno. Per la Lazio rimane la maledizione che ormai dura da tre anni e mezzo, da quando battè i ‘cugini’ in quella finale di Coppa Italia le cui immagini sono state proiettate anche oggi sui tabelloni prima dell’inizio e forse, per i più scaramantici, non hanno portato bene ai biancocelesti.

In ogni caso, è giusto che la Roma festeggi anche se non è stata una bella partita, con lo scarto di due gol che punisce in modo troppo severo Biglia e soci. Ora però il loro allenatore Simone Inzaghi dovrà spiegare certe scelte, come quella di rinunciare a un elemento fondamentale come De Vrij, a meno che il difensore olandese, provato per gran parte della settimana, non abbia ancora problemi fisici.

Nella Roma Spalletti ha rispolverato quel 3-5-2 che utilizzava ai tempi in cui allenava l’Udinese ma la mossa di mettere Bruno Peres a ‘fare il Salah’ ha funzionato solo parzialmente. Comunque il risultato promuove i giallorossi del ritrovato Strootman, autentico guerriero, e alla fine solo questo conta.

Fra i peggiori in campo bisogna mettere l’arbitro Banti, non solo per il rigore prima concesso (ha chiaramente indicato il dischetto) e poi ‘annullato’ in collaborazione con l’assistente di porta Calvarese, che gli ha spiegato come Bruno Peres fosse stato atterrato da Biglia fuori area. Ma anche per la mancata ammonizione di Felipe Anderson dopo un chiaro fallo del brasiliano nel primo tempo, e per aver graziato Biglia dopo un intervento che all’argentino avrebbe dovuto procurare il secondo ‘giallo’.

C’è stato anche l’episodio della rissa dopo il primo gol romanista: se andava cacciato Cataldi per aver tirato la maglia a Strootman, perchè non mandare via anche l’olandese che aveva provocato il laziale in panchina tirandogli dell’acqua? Banti non ha visto neppure una gomitata laziale a Bruno Peres, con tanto di sangue uscito dal sopracciglio del brasiliano, e nel finale ci sono state plateali proteste dei laziali (specie Simone Inzaghi) per un presunto ‘mani’ in area giallorossa di Strootman. Per il direttore di gara di Livorno è stata quindi una domenica da dimenticare.

Lo è stata ancora di più per la Lazio, che nei primi 45′ ha cercato di fare la partita mentre la Roma rimaneva al ‘coperto’. Le uniche due conclusioni verso il portiere avversario, entrambe pericolose, erano di Immobile che da posizione favorevole calciava alto. La prima ‘offensiva’ della Roma arrivava invece all’8′ della ripresa, con un colpo di testa di Dzeko, che si ripeteva otto minuti dopo questa volta in modo pericoloso anche se troppo centrale. Marchetti neutralizzava.

Il portiere laziale aveva invece le sue colpe sul tiro da più di venti metri con cui il ‘ninja’ Nainggolan (oggi il migliore dei suoi) realizzava al 32′ st la rete del 2-0. In precedenza, al 19′, la Roma era passata in vantaggio con Strootman che approfittava di un errore dell’incerto Wallace: l’olandese dopo aver soffiato palla al rivale avanzava e batteva Marchetti in uscita ‘disperata’.

Il modo in cui poi l’ex Psv Eindhoven festeggiava era anche un sfogo dopo il calvario che per due anni l’ha tenuto lontano dal calcio giocato. A fine partita cominciava poi il ‘delirio’ romanista, bello per chi ama questi colori e al quale partecipava sul campo anche Florenzi in borghese, ma penalizzato dalla mancanza di pubblico che anche questa volta ha caratterizzato, almeno sulla sponda giallorossa, il derby di Roma.

All’Olimpico c’erano meno di quarantamila persone e anche il fatto che a fine partita i giocatori della Roma siano andati a farsi scattare foto proprio sotto alla curva sud totalmente vuota è stato un modo per sottolinearlo. Per raggiungere la Juve, se sarà possibile, servirebbe anche la spinta del tifo di una volta. E a proposito di sostenitori: in occasione dell’ammonizione del romanista Rudiger dalla curva nord sono partiti degli ululati che al club costeranno almeno una multa. Intanto è il caso di dire che così la Lazio ha perso due volte.

(di Alessandro Castellani/ANSA)

Lascia un commento