Terremoto: San Daniele offre casa al prosciutto di Norcia

Terremoto: S.Daniele offre 'casa' a prosciutto Norcia
Terremoto: S.Daniele offre 'casa' a prosciutto Norcia
Terremoto: S.Daniele offre ‘casa’ a prosciutto Norcia

TRIESTE. – Il Friuli accoglie l’invito alla solidarietà verso le popolazioni del centro Italia anche dal punto di vista delle produzioni alimentari di pregio. Le aziende produttrici del Prosciutto di San Daniele DOP hanno voluto infatti sostenere i colleghi umbri colpiti dal sisma, che producono il Prosciutto di Norcia IGP, perché i danni alle strutture produttive non fermino uno dei “tesori” di questi territori.

Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele ha così dato la disponibilità dei propri produttori associati ad accogliere nei loro saloni di stagionatura i Prosciutti di Norcia, grazie anche a una deroga ministeriale che consentirà, evento più unico che raro, di esportarne una fase della lavorazione.

Il Prosciutto di Norcia è un prodotto a Indicazione Geografica Protetta-IGP, e pertanto la stagionatura delle cosce deve avvenire esclusivamente nella zona prevista dal disciplinare di produzione, comprendente i comuni di Norcia, Preci, Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, territori posti a un’altitudine superiore ai 500 metri sul livello del mare.

Il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha quindi dovuto emettere un decreto di modifica temporanea e con efficacia limitata ai prossimi 12 mesi in deroga al disciplinare di produzione. Gli stabilimenti umbri di elaborazione e stagionatura lesionati o distrutti dal sisma potranno così effettuare queste fasi di lavorazione anche al di fuori della zona di produzione indicata nel disciplinare, a condizione che siano garantite l’identificazione e la tracciabilità delle cosce e il rispetto dei requisiti tecnici.

A seconda delle possibilità di capienza dei propri stabilimenti, i produttori del San Daniele si sono resi disponibili a ospitare uno stock di Prosciutti di Norcia IGP stimato in circa 60.000 cosce, che al momento si trovano nei prosciuttifici umbri danneggiati, per il tempo necessario alla loro maturazione e marchiatura.

Un trasferimento che potrebbe comportare per il prodotto umbro anche una sorta di “unicità” sul mercato, che ne potrebbe addirittura far lievitare il valore, così come per rari “pezzi da collezione”. Sarebbe così un altro regalo del Friuli, che ha già conosciuto sulla propria pelle le tragiche conseguenze di un terremoto, oltre che un sostegno tra persone, artigiani e aziende del Made in Italy nel mondo.

(di Andrea Buoso/ANSA)

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