Fed e disoccupazione, il voto Usa al test dell’economia

Fed e disoccupazione, il voto Usa al test dell'economia
Fed e disoccupazione, il voto Usa al test dell'economia
Fed e disoccupazione, il voto Usa al test dell’economia

NEW YORK,. – La Fed e la disoccupazione. La settimana che precede il voto americano vede protagonista Janet Yellen, il presidente della banca centrale che Donald Trump vorrebbe sostituire, e l’atteso dato sulla disoccupazione, termometro della crescita e spartiacque fra i due candidati alle presidenziali. Attende con preoccupazione i prossimi appuntamenti Wall Street, che scende ai minimi da luglio fra l’ansia della elezioni e l’incertezza sulla Fed.

La banca centrale si prepara, con cautela, a spianare la strada per un rialzo dei tassi di interesse in dicembre, un mese dopo il voto. Un’apertura pero’ usando tutte le precauzioni del caso: la crescita ha accelerato ma ancora non convince. Il mercato del lavoro migliora, ma i salari non decollano mettendo a rischio i consumi, motore dell’economia statunitense. A questo si aggiunge l’incertezza per il voto, che sta trattenendo gli investimenti e lascia alla finestra aziende e investitori.

Per Yellen si tratta quindi di un nuovo test: dal comunicato finale che seguirà i due giorni di riunione, atteso per domani, ci si attende il mantenimento dello status quo, con i tassi fermi fra lo 0,25 e lo 0,50%. Gli analisti peseranno però una ad una le parole della banca centrale, per intravedere segnali sulle prossime mosse.

Un aumento a dicembre è dato per scontato dal mercato, con il 70% dei trader che prevede una stretta allo 0,50-0,75%. Ma la cautela è d’obbligo, con alcuni analisti che non escludono che la Fed rimandi al 2017. Un’attenzione legata anche alla possibilità che Trump vinca le elezioni. Un caso in cui gli economisti prevedono un iniziale crollo dei mercati. Alcuni, quali Simon Johnson del Mit, prevedono addirittura una recessione globale, con l’impatto maggiore in Europa.

Hillary Clinton è lo status quo, con Trump ”non si sa mai quello che si avrà” afferma Lawrence McDonald, di ACG Analytics. Secondo uno studio della Brookings Institution pubblicato nelle scorse settimane, una vittoria di Donald Trump farebbe crollare le Borsa negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Asia del 10-15%.

Ad arrivare pochi giorni prima del voto, il prossimo venerdì, è anche il dato sulla disoccupazione. Gli analisti prevedono la creazione di 179.000 posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione al 4,9%. Sull’andamento del mercato del lavoro sono puntati gli occhi della Fed, con i timori di alcuni membri della banca centrale su un possibile forte calo del tasso di disoccupazione che rischierebbe di spingere la Fed a alzare i tassi di interesse velocemente, con il rischio di spingere l’economia in recessione.

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