Ucciso e carbonizzato nel barese, esumati resti dopo 2 anni

(ANSA) – BARI, 13 SET – Sono stati esumati dopo quasi due anni i resti del corpo di Alessandro Leopardi, il corniciaio 38enne di Valenzano (Bari) ucciso nell’ottobre 2014 e ritrovato carbonizzato e ridotto in frammenti il 5 ottobre, a quattro giorni dalla scomparsa. Per il delitto, con le accuse di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere, è imputato il suocero della vittima, il 68enne Rocco Lagioia, in carcere dal 14 novembre 2014. Nel processo in corso dinanzi alla Corte di Assise di Bari, i giudici, accogliendo una eccezione dei difensori dell’imputato, gli avvocati Massimo Roberto Chiusolo e Massimo Leccese, hanno disposto l’esumazione di parte dei frammenti per ripetere l’esame del dna. La Corte ha nominato un perito, la antropologa forense di Milano Annalisa Cappella, che nei prossimi giorni effettuerà gli accertamenti necessari a stabilire se uno di quei frammenti ossei, l’unico trovato distante dagli altri resti e non carbonizzato, appartenga a Leopardi e come sia finito in un altro terreno.