Un settembre “romano” all’Istituto Italiano di Cultura di Caracas

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CARACAS – In occasione della mostra fotografica di Pier Alberto Cucino “Roma-Caracas, semejanzas mágicas”, l’Istituto Italiano di Cultura ha messo in atto una retrospettiva di film dedicati a Roma che si proietteranno tutti i mercoledì alle 5 pm.

Si parte da “Roma città aperta” di Roberto Rosellini, una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano. È il film che fece acquisire notorietà internazionale ad Anna Magnani, co-protagonista insieme ad Aldo Fabrizi, qui in una delle sue interpretazioni più famose. È il primo film della Trilogia della guerra diretto da Rossellini – seguiranno Paisà (1946) e Germania anno zero (1948). Venne presentato in concorso al Festival di Cannes 1946, dove ottenne il Grand Prix come miglior film. Ricevette una candidatura al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale e vinse due Nastri d’Argento, per la miglior regia e la migliore attrice non protagonista (Anna Magnani). È stato in seguito inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, che è nata con lo scopo di segnalare “100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978”.

Il 14 di settembre sarà la volta di “Roma” di Federico Fellini. Il film è un ritratto brioso e visionario di Roma, attraverso i ricordi di un giovane provinciale che arriva alla stazione Termini poco prima della seconda guerra mondiale. Roma come realtà composita, inesauribile e contraddittoria, qui rappresentata mediante una serie di quadri e personaggi eterogenei, dal defilé di abiti ecclesiastici alla ricostruzione delle case chiuse, dagli scontri con la polizia all’ingorgo notturno sul Grande Raccordo Anulare; mentre lo stile passa dal lirismo alla satira, dalla nostalgia alla truculenza senza soluzione di continuità. Ottenne una nomination come miglior film straniero al Golden Globe del 1973.

Il 21 settembre è la volta di “Gente di Roma” di Ettore Scola, La pellicola non segue un’unica trama, ma si può definire un film ad episodi, alcuni brevissimi, al limite del macchiettistico o dell’aneddotico, sfiorando a volte persino la barzelletta e il luogo comune sugli abitanti della città di Roma (si veda in particolare l’episodio della donna che mostra un “contro-cartello” al mendicante al semaforo). L’unico trait d’union è rappresentato dallo sfondo della città, dalle bellezze del Centro alla più estrema periferia. Questo film è riconosciuto come d’interesse culturale nazionale dalla Direzione generale per il cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali italiano, in base alla delibera ministeriale del 4 febbraio 2003.

E per finire in bellezza il 28 settembre sarà proiettato “La Grande Belleza” di Paolo Sorrentino. Il film si apre con una citazione da Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline, che funge da chiave di lettura introduttiva per il “viaggio” narrato ne La grande bellezza: «Viaggiare è molto utile, fa lavorare l’immaginazione, il resto è solo delusioni e pene. Il viaggio che ci è dato è interamente immaginario: ecco la sua forza, va dalla vita alla morte. Uomini, bestie, città e cose: è tutto inventato». Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes 2013. Ha vinto il Premio Oscar come miglior film straniero, il Golden Globe e il BAFTA nella stessa categoria, quattro European Film Awards, nove David di Donatello (su 18 nomination), cinque Nastri d’Argento e numerosi altri premi internazionali.

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