Consulta: Grossi,leggi non sempre soddisfano bisogni sociali

(ANSA) – ROMA, 11 APR – “Le domande poste al giudice delle leggi e dei conflitti appaiono come il segnale della riemersione, nel tessuto sociale, di bisogni non compiutamente soddisfatti attraverso la legislazione”. Lo ha sottolineato il presidente della Corte Costituzionale, Paolo Grossi, nella relazione sull’attività 2015. “Nell’esperienza costituzionale che stiamo vivendo, la Corte sembra sempre più assumere il ruolo non già di custode, quasi museale, di valori imbalsamati o immobilizzati in formule solenni, ma di garante di metodi logici, intrinsecamente connotati anche sul piano etico, che consentano a quei valori, volta per volta, di essere riconosciuti nella loro attuale consistenza”, ha aggiunto Grossi, il quale ha chiarito che la durata media dei processi di fronte alla Corte Costituzionale è in media intorno all’anno. Il presidente del Consiglio dei ministri “risulta intervenuto in 148 dei giudizi incidentali originati dai 200 atti di promovimento, con una propensione alla ‘difesa’ delle leggi denunciate”.