Le Pmi battono la crisi, i ricavi in crescita fino al 2017

Al via a Verona il 50/mo Marmomacc, il più importante salone dedicato al business e alla cultura del marmo, 30 settembre 2015. Un'edizione dall'internazionalità in crescita, sia sul fronte degli espositori con 936 aziende estere, che delle 55 delegazioni internazionali commerciali, 11 nazioni in più del 2014. Marmomacc si conferma piattaforma globale di promozione per l'export lapideo italiano che, nel primo semestre dell'anno, ha sfiorato 1,6 miliardi di euro. ANSA/ UFFICIO STAMPA VERONAFIERE/ ENNEVI
Al via a Verona il 50/mo Marmomacc, il più importante salone dedicato al business e alla cultura del marmo, 30 settembre 2015. Un'edizione dall'internazionalità in crescita, sia sul fronte degli espositori con 936 aziende estere, che delle 55 delegazioni internazionali commerciali, 11 nazioni in più del 2014. Marmomacc si conferma piattaforma globale di promozione per l'export lapideo italiano che, nel primo semestre dell'anno, ha sfiorato 1,6 miliardi di euro. ANSA/ UFFICIO STAMPA VERONAFIERE/ ENNEVI
Al via a Verona il 50/mo Marmomacc, il più importante salone dedicato al business e alla cultura del marmo, 30 settembre 2015. Un’edizione dall’internazionalità in crescita, sia sul fronte degli espositori con 936 aziende estere, che delle 55 delegazioni internazionali commerciali, 11 nazioni in più del 2014. Marmomacc si conferma piattaforma globale di promozione per l’export lapideo italiano che, nel primo semestre dell’anno, ha sfiorato 1,6 miliardi di euro. ANSA/ UFFICIO STAMPA VERONAFIERE/ ENNEVI

MILANO. – Secondo il rapporto Cerved, il numero di piccole medie imprese attive sul mercato, che si era ridotto da 150 a 137 mila tra 2007 e 2013, nel 2014 è rimasto ai livelli dell’anno precedente. Il saldo tra Pmi nate e morte è tornato ad essere positivo nel 2014, ma è stato neutralizzato dal saldo, ancora negativo, tra microimprese che crescono fino a diventare Pmi e società che percorrono il sentiero inverso, da Pmi a microimprese.

Nel corso del 2014 e del 2015 il numero di piccole e medie imprese fallite, in procedura concorsuale non fallimentare o liquidate per volontà dell’imprenditore è diminuito con tassi a due cifre, in tutti i settori dell’economia analizzati.

Sono aumentati, in misura maggiore, anche i margini lordi (+4,6% tra 2014 e 2013) grazie soprattutto alla dinamica positiva della produttività del lavoro. Il Roe (l’indice di redditività del capitale proprio) è cresciuto dal 5,9% al 7,1%, superando quello generato dalle grandi imprese, che invece è sceso dal 6,8% al 6,4%.

I risultati sono stati particolarmente brillanti per le Pmi manifatturiere e, in misura minore, per quelle che operano nel terziario. Nel corso del 2014 e nella prima metà del 2015, il miglioramento dei conti economici è stato accompagnato da pagamenti più rapidi: le Pmi hanno saldato le fatture in media in 74 giorni, una settimana in meno rispetto al picco della crisi, con ritardi ai minimi dall’inizio del 2012.

“Considerati nel complesso – commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved – i dati indicano che il nostro sistema di Pmi sta uscendo dalla crisi, ridimensionato in termini numerici ma rafforzato in termini qualitativi.

Negli scorsi anni il profilo economico-finanziario delle era migliorato grazie all’uscita in massa delle società più fragili: questa tendenza è ora accompagnata da un aumento, anche in termini assoluti, del numero di società finanziariamente solide, che ora stanno beneficiando della congiuntura positiva”.

Ma una delle incognite principali che grava sulla ripresa del sistema è costituita ancora dall’elevato stock di crediti deteriorati (Npl) e di sofferenze accumulato dalle banche italiane durante la crisi.

Volumi significativi di Npl nei bilanci delle banche possono penalizzare l’offerta di credito e avere ripercussioni particolarmente negative per le Pmi, che dipendono quasi completamente dai finanziamenti bancari.

Cerved stima che, con ipotesi di moderata ripresa del quadro economico e con gli attuali tempi della Giustizia (in media più di 7 anni per smaltire le sofferenze) l’ammontare delle sofferenze lorde continuerebbe a crescere fino al 2020, raggiungendo la cifra record di 216 miliardi (184 miliardi a fine 2014), iniziando a diminuire in rapporto agli impieghi solo nel 2018.

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